Continua negli Usa la guerra sui domini del vino. Le tre più grandi associazioni che raccolgono oltre 700 aziende produttrici di vino si sono infatti espresse contro l’assegnazione dei domini “.wine” e “.vin” effettuata da Icann. Napa Valley Vinters, Santa Barbara Vintners e Long Island Council si sono di fatto allineate con la posizione Ue, sottolineando che “senza la protezione geografica dei domini le regioni più famose per la prodzione del vino rischiano di vedersi rubare il nome”.
Nei giorni scorsi dalla vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes, responsabile dell’Agenda digitale, è arrivato un secco no ai nuovi domini senza la protezione delle indicazioni geografiche.
L’assegnazione di “.wine” e “.vin” è stata richiesta all’ente no profit con sede in California da quattro companies con sede in Usa, Irlanda e Gibilterra che non appartengono al settore vitivinicolo, allo scopo di commercializzarli. Di fatto chiunque potrebbe impossessarsi, dietro pagamento, di nomi di dominio contenenti indicazioni geografiche come brunello.wine e bordeaux.wine. E questi potrebbero essere acquistati anche da aziende che non hanno nulla a che fare con queste marche o con la denominazione indicata.
Nel Consiglio europeo delle telecomunicazioni del 6 giugno scorso l’Italia aveva sollecitato, insieme con Francia e Spagna, un`iniziativa comune in questa direzione da parte del commissario europeo all`Agenda digitale Neelie Kroes.
Il 17 giugno è appunto stata resa pubblica la missiva della Kroes, nella quale il Commissario ha precisato che Bruxelles si pone “seri interrogativi sulla qualità della governance di questo tipo di istituzione che, anche se lavora con dei privati, ha un impatto importante sull’economia a livello internazionale”.
Come ha confermato da Dacian Ciolos, commissario Ue all’Agricoltura, le iniziative della Kroes hanno pieno supporto a livello delle istituzioni europee e la stessa vicepresidente della Commissione Ue solleverà la questione dei domini Internet alla prossima riunione dell’Icann che si terrà a Londra dal 22 al 26 giugno. “Siamo preoccupati”, ammette Ciolos. “Ora la problematica supera la questione legata ai domini nel settore del vino. Visto il comportamento dell’Icann, ci interroghiamo sull’efficacia del funzionamento di questo sistema”.
Sulla questione dei domini nel settore del vino a far pressione è stata in particolare la Francia, che ha minacciato addirittura di bloccare le trattative per l’accordo transatlantico con gli Stati Uniti (Ttip) se non saranno tutelate le indicazioni geografiche, ma la questione interessa da vicino anche l’Italia e la Francia conta proprio sul nostro supporto e sul semestre di presidenza italiano dell’Unione europea, che inizia il 1 luglio, per far valere le ragioni delle aziende europee in merito ai domini Internet .wine e simili.