L'EDITORIALE

Donne e digitale, le buone intenzioni non bastano

Cala il sipario sull’8 marzo e si torna alla routine a passo di lumaca. Come ogni anno, grande attenzione alla questione del gender gap e alla necessità di spingere sulle Stem ma nonostante le iniziative crescenti le politiche governative restano deboli. E sarà difficile invertire la rotta

Pubblicato il 09 Mar 2023

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Un refrain che si ripete ogni anno. E che ogni anno è uguale a sempre. Il gender gap digitale resta importante e bisogna fare di più. Discorsi retorici che concretamente non parano da nessuna parte considerato il ritmo di andamento dei risultati in termini numerici: percentuali risibili che non solo non modificano sostanzialmente la situazione ma che addirittura in molte aree si traducono in risultati al ribasso.

Lo scenario evolve e stare al passo è più complicato

L’evoluzione tecnologica corre, lo scenario si evolve, ma i dati sull’occupazione femminile nel comparto e quelli sulle possibilità di accesso a tecnologie di base come Internet sono allarmanti. E calato il sipario sulle celebrazioni della Giornata internazionale delle donne tutto torna alla routine. L’attenzione al tema c’è, almeno quella, ma non bastano corsi gratuiti e finanziamenti random a innescare un cambiamento in grado di ribaltare numeri e condizioni. E la questione digitale è solo un capitolo – anche se fra i più importanti – di una “questione femminile” irrisolta sul fronte della parità dei diritti, delle retribuzioni (disallineate,) delle pari opportunità (le quote rosa sono solo un palliativo), delle posizioni di vertice: le donne manager e ancor di più quelle a capo di aziende e cda scarseggiano e non per un tema di mancanza di competenze o incapacità di gestire i ruoli, sia chiaro.

L’Europa spinge ma bisognerà passare dal dire al fare

“C’è una buona notizia. L’Europa ha preso decisioni fondamentali per garantire alle donne le stesse opportunità degli uomini. Ad esempio, con le nuove norme Ue sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società o sulla trasparenza delle retribuzioni”, evidenzia la Commissione europea. Attraverso la Strategia digitale e Crescita sostenibile, l’Ue punta a garantire alle donne un accesso paritario al potenziale non sfruttato delle tecnologie digitali. E la Presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato che nell’ambito dell’Anno europeo delle competenze, il 2023, gli investimenti nell’istruzione e nella formazione delle donne e delle ragazze devono avere un ruolo fondamentale per migliorare la posizione delle donne in tutti i campi e per colmare il divario retributivo di genere. Ottime le intenzioni, ora bisognerà passare dal dire al fare: i governi recepiranno il messaggio con azioni concrete? Vedremo. Appuntamento all’8 marzo del 2024 per verificare quanti e quali passi in avanti saranno davvero stati fatti.

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