Si scalda la partita delle nomine dei sottosegretari. Entro martedì è previsto che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, abbia la lista pronta: nella stessa serata ci sarà l’assemblea delle delegazioni dei parlamentari di 5 Stelle e Lega.
La nomina più delicata riguarda le Comunicazioni. Se fino a ieri sembrava quasi certo che fosse Armando Siri, uomo della Lega ed ex giornalista Mediast, a dover ricoprire il ruolo di sottosegretario al Mise oggi le carte si sono sparigliate. I 5 Stelle non mollano e sono alla ricerca di un nome di calibro da opporre al Carroccio: il ministro dello Sviluppo e del Lavoro, Luigi Di Maio vorrebbe nel suo staff una figura più vicina alla sua sensibilità per evitare divergenze su sfide che il Movimento considera cruciali come le frequenze Tv e la banda larga. Senza dimenticare che un uomo troppo vicino a Mediaset, come appunto è Siri, esporrebbe il Movimento a critiche di “intelligenza con il nemico” ovvero con Silvio Berlusconi che – non è un caso – in questi giorni tace. Forte anche dei risultati del recente incontro con Salvini dal quale sono arrivate ad Arcore rassicurazioni di un governo “non ostile”.
Ma la Lega non molla. Se il nome di Siri non dovesse finire nella lista dei sottosegretari, ce n’è già pronto un altro: si tratta di Alessandro Morelli, fedelissimo di Salvini che garantirebbe dunque il “patto” con Berlusconi.
Sempre al Mise dovrebbe arrivare Edoardo Rixi, ex assessore allo Sviluppo economico alla Regione Liguria, a gestire il piano Industria 4.0. Affidare a un uomo del Carroccio il piano risponde alla necessità – come apprende CorCom da fonti della Lega – di aggiornare il piano in ottica Pmi e Rixi sarebbe la scelta giusta.
Ferma invece la partita della PA digitale. I dossier sulle nomine in Agid e al Team Digitale – Antonio Samaritani è in scadenza il 9 giugno e Diego Piacentini ad ottobre – sono arrivate sul tavolo della ministra Giulia Bongiorno ma ancora nessuna decisione è stata presa.