CINEMA

Droni, la sfida delle regole

I piccoli velivoli stanno rendendo obsolete skycam e gru, nelle riprese aeree. Innovazione innegabile: ma l’aggiornamento dei regolamenti non sarà facile

Pubblicato il 17 Mar 2014

enrico-menduni-140130165421

Crediamo di sapere cosa sono i droni, gli Uav (Unmanned Air Vehicle). Piuttosto che far volare un elicottero da ricognizione sulle montagne infide dell’Afghanistan, meglio mandare un drone senza pilota con telecamere, inviando le riprese aeree a 700 km. di distanza. Se poi il drone può anche lanciare un missile, tanto meglio. Se lo abbattono, pazienza: non c’è nessun bambino che rimane orfano (almeno fra gli elicotteristi, meno tra la popolazione civile).

Le tecnologie militari presto diventeranno civili. Ci sono tantissimi tipi di droni (600 aziende tra produzione e indotto in 50 paesi, Italia compresa, Selex-Finmeccanica in buona posizione) e non poteva mancare una Drone Valley in California (che poi è una Silicon Valley riverniciata:http://nyti.ms/NnJs2W).

La funzione principale è quella dell’osservazione aerea, attraverso telecamere HD manovrate da terra. Qui ci interessano in particolare i mini-droni, i quadricopters, grandi come un aeromodello, che costano poche centinaia di euro. Su Amazon ne troviamo diversi, come il Parrot AR Drone 2.0 che fa riprese a definizione abbastanza alta (720 p), si guida con un iPad e costa, consegnato a domicilio, 299,99 dollari (http://amzn.to/1c1q8Ud).

La documentazione di un evento con riprese aeree poco costose, generate da droni, diventa un servizio commerciabile. Le possibilità sono assai vaste: dal controllo del traffico al monitoraggio degli orsi bruni, dalla pubblicità alla tv e al cinema, senza tralasciare matrimoni, cresime, comunioni e video aziendali.

Le skycams e le gru (cranes) usate fino adesso appaiono d’un tratto oggetti limitati. C’è su YouTube una ripresa fatta a Venezia da un quadricopter (http://www.youtube.com/watch?v=EoDkcWETB7I) di non grande qualità estetica ma illuminante sul piano tecnico. Il drone passa sotto i ponti dei canali come una gondola, arriva all’Arsenale e si infila nella monofora di una delle due torri di ingresso per uscire dall’altra parte: una ripresa considerata impossibile. La combinazione con il time lapse (scorrimento accelerato delle immagini) permette una rapidità e fluidità narrativa rimarchevole.

Ovviamente c’è il rischio che un guar-drone ci entri nella camera da letto dalla finestra (ricordatevi di chiuderla), o che la nostra gondola sia affondata da un quadricoptero impazzito (vedi, per i problemi di privacy, http://www.youtube.com/watch?v=kwkxx84wXNo). L’aggiornamento di leggi e regolamenti non è facile, e ancor più difficile applicarli. Tuttavia è una bella sfida e vale la pena di viverla.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati