Rinnovare completamente l’approccio tecnologico al Cloud e disporre di un vero e proprio data center ridondato e implementato con logica ibrida. Per raggiungere questo obiettivo Ducati Motor Holding ha iniziato dallo scorso anno a implementare un progetto completamente personalizzato per potenziare le performance e l’impostazione dell’architettura IT e aumentare la resilienza dei sevizi erogati, in collaborazione con Aruba Enterprise e Lenovo.
Una scelta che si è rivelata particolarmente utile in un periodo come quello del lockdown dovuto all’emergenza Covid-19, in cui la quotidianità negli ambienti di lavoro è stata completamente stravolta, con la maggior parte dei dipendenti in smart working e la conseguente crescita dei servizi da erogare tra sede centrale e sito remoto. Il design dell’infrastruttura, si legge in una nota, ha permesso a Ducati di “trasformarsi” da un’azienda desk centrica in un’azienda mobile first in pochi giorni mantenendo operatività e performance.
“Tra i vantaggi principali della nuova soluzione studiata per Ducati – prosegue il comunicato – avere un’infrastruttura personalizzata e pronta per l’estensione e up-scaling ha permesso di sfruttarla con il massimo vantaggio. Ducati ha oggi la completa libertà di utilizzare le risorse computazionali a disposizione per il Disaster Recovery dedicate per gli ambienti di test e sviluppo, come se fossero risorse primarie. In questo modo l’azienda dispone di maggiore potenza di calcolo e può sfruttare le macchine di test per nuovi prodotti, migliorando al contempo il time to market per il proprio business”.
Grazie alle innovazioni apportate alla rete aziendale è stato inoltre possibile migrare carichi di lavoro dalla sede centrale alla sede periferica, il sito di Disaster Recovery, sfruttandolo come sito attivo e non esclusivamente per il ripristino dei dati.
Tutto questo è stato possibile grazie alla realizzazione di un progetto con hardware e configurazione completamente diversi rispetto a quanto utilizzato in precedenza da Ducati, deciso in collaborazione con il Cto di Ducati e mirato a dare spazio a una nuova concezione di data center, caratterizzata dalla massima personalizzazione. Aruba ha coadiuvato il rinnovo dell’hardware del data center on-premise di Ducati fornendolo sotto forma di servizio in modalità Private Cloud. Questo ha comportato la fornitura da un lato di una soluzione Cloud completamente dedicata per garantire il massimo livello di sicurezza e segretezza, e dall’altro di un ambiente di Disaster Recovery all’interno del Global Cloud Data Center di Aruba per gli applicativi business critical della HQ di Ducati a Borgo Panigale (Bologna).
Quanto a Lenovo, ha collaborato con Ducati per progettare e implementare l’upgrade del cluster Hpc. Parallelamente al progetto HPC,Ducati ha utilizzato la tecnologia Lenovo nella configurazione dei due nuovi data center: uno presso la sede di Borgo Panigale e l’altro nel sito di Disaster Recovery (DR) a Ponte San Pietro (Bergamo). Insieme i data center contengono 20 server ThinkSystem SR630 e 4 server ThinkSystem SR550. L’implementazione è stata eseguita con una predisposizione nativa per l’attivazione in una fase successiva del progetto di Business Continuity, Gdpr by design e protezione delle App mission critical.
“Avvalersi della più avanzata tecnologia fa parte del Dna di Ducati – spiega Konstantin Kostenarov, Chief technology officer di Ducati – Affidarsi alle migliori tecnologie messe a disposizione dai nostri partner, ha contribuito in modo significativo al miglioramento complessivo dei processi, aumentando al tempo stesso il valore assoluto dei risultati raggiunti. Le scelte fatte due anni fa e i progetti che da allora sono stati portati avanti, ci hanno permesso di affrontare anche la complessità di questo momento e hanno dimostrato la solidità delle scelte fatte insieme. La partnership con Aruba e Lenovo è una delle carte vincenti per la continua evoluzione tecnologica di Ducati e per affrontare le sfide future puntando all’eccellenza che da sempre ci contraddistingue”.
“Tra le tecnologie che il Covid-19 ha spinto maggiormente, il cloud è senza dubbio tra le principali che hanno permesso di fronteggiare meglio la crisi, da un’indagine commissionata internamente emerge, infatti, che il 59% di quanti hanno potuto disporre di soluzioni cloud nel corso dell’emergenza ha ritenuto il suo utilizzo fondamentale – aggiunge Giorgio Girelli, general manager di Aruba Enterprise – La condivisione e l’unione delle più recenti tecnologie di tre aziende come le nostre, leader in settori distinti e specifici, ha dato vita ad un progetto molto innovativo frutto delle diverse esperienze messe in campo con l’obiettivo comune di ottenere le massime prestazioni”.
“L’emergenza che abbiamo vissuto negli ultimi mesi e che tuttora stiamo vivendo, nell’immediato ha imposto alle aziende di implementare e rafforzare le proprie pratiche di lavoro da remoto, e in prospettiva sta portando molte realtà a ripensare i flussi di lavoro e ad applicare lo smart working in maniera più sistematica anche in fase di ripresa dopo l’emergenza – conclude Alessandro de Bartolo, Country general manager per l’Italia di Lenovo Data Center Group – La nostra collaborazione con Ducati si sta evolvendo in tal senso, con le più recenti implementazioni delle nostre tecnologie ThinkSystem a supporto della business continuity e – soprattutto – del lavoro da remoto anche per carichi di lavoro quali l’automazione, la progettazione e la modellazione matematica che richiedono grande potenza di calcolo e non possono subire rallentamenti anche lavorando in remoto. Siamo particolarmente lieti della fattiva e sinergica collaborazione che si è stabilita tra tutti gli attori coinvolti nel progetto”.