Ci sono due ricercatrici italiane sono fra le donne geniali della robotica nella classifica internazionale stilata per il 2018 da RoboHub, la più grande comunità scientifica degli esperti di robotica di tutto il mondo. Sono Rita Cucchiara, esperta di computer vision dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e Laura Margheri, arrivata all’Imperial College di Londra dall’Italia, dove si è specializzata in robotica soffice nell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Entrambe si occupano di campi nuovissimi e che sanno di futuro, così come le altre donne della classifica, fra progettiste di robot umanoidi e rover marziani, intelligenza artificiale e apprendimento automatico. Ci sono anche una maker che ha costruito un robot che pulisce le spiagge e una scrittrice di fantascienza. Con ben 13 posizioni gli Stati Uniti dominano la classifica, nella quale per la prima volta entra un’africana, l’esperta di informatica Brenda Mboya, della Ashesi University in Ghana.
Rita Cucchiara è un’esperta di intelligenza artificiale e insegna Computer Vision nel dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dal 1998 ha guidato il laboratorio specializzato nel riconoscimento delle immagini AImageLab. Coordina inoltre il laboratorio dello stesso dipartimento universitario dedicato allo studio dell’interazione uomo-macchina. Dal 2016 al 2018 è stata presidente dell’Associazione italiana di computer vision, pattern recognition e machine learning (Cvpl) e attualmente dirige il laboratorio del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (Cini) per l’intelligenza artificiale e i sistemi intelligenti.
Laura Margheri lavora nell’Aerial Robotics Laboratory dell’Imperial College di Londra e dal 2014 presiede il Comitato delle donne ingegneri della Società di Robotica e Automazione. A Londra è arrivata dopo il dottorato in Italia, con il gruppo dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa guidato da Cecilia Laschi. Quest’ultima, a sua volta, è entrata nella classifica delle donne della robotica 2015 insieme alla collega Barbara Mazzolai, dell’Istituto Italiano di tecnologia (Iit).