I libri digitali? Faranno aumentare i costi per le famiglie e il mercato illegale delle fotocopie. È l’opinione dell’Associazione Librai di Confcommercio-Imprese per l’Italia che chiede al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo di riconsiderare il decreto ministeriale in materia di adozioni di libri di testo digitali o misti dall’anno scolastico 2014-2015 firmato tre giorni fa.
“Il recente decreto del ministro Profumo sulle modalità di scelta dei testi scolastici, contenente tra l’altro il taglio dei tetti di spesa per le dotazioni librarie in favore dei testi digitali, non tiene in conto – afferma l’Ali in una nota – della reale situazione della scuola italiana, al momento non adeguatamente attrezzata per utilizzare le nuove tecnologie al posto del libri nella didattica. Il provvedimento, inoltre, avrà una ricaduta negativa sul lavoro delle librerie indipendenti, snodi fondamentali sul territorio per la distribuzione dei libri e per l’assistenza alle famiglie durante tutto l’anno scolastico e riferimenti importanti per la promozione e la diffusione del libro e della cultura in maniera capillare, in un Paese come il nostro i cui gli indici di lettura sono purtroppo molto bassi”.
“Il decreto – dichiara il presidente dell’Ali, Alberto Galla – non solo avrà gravi conseguenze sull’intera filiera editoriale-libraria ma soprattutto sui genitori degli studenti che, viste le tante carenze strutturali delle scuole in termini di dotazioni tecnologiche e di banda larga, e tenuto conto anche dei seri problemi di budget degli istituti, dovranno sostenere i costi di acquisto dei dispositivi di lettura (pc, portatili, tablet, ecc.) nonché quelli della connessione. Pur considerando fondamentali l’evoluzione tecnologica e la digitalizzazione, riteniamo che decisioni di questo tipo debbano essere valutate con maggior consapevolezza, tenendo conto della situazione reale della scuola ed evitando di danneggiare il settore editoriale-librario. Prevedere che i libri di testo si possano scaricare online, quando gli istituti e le famiglie non sono ancora pronti, genererà confusione fra gli studenti e finirà per alimentare – conclude Galla – il mercato delle fotocopie illegali, già in mano alla malavita organizzata”.