Dopo il flop del click day, non si placa la coda polemica che ha
investito il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti,
finito nel mirino delle imprese dopo il test di due giorni fa. Il
Ministero dell'Ambiente fa orecchie da mercante e non ha
rimandato, ad oggi, l'entrata in vigore
dell'obbligatorietà del Sistri, fissata per il primo giugno.
Ma il fronte del no si sta allargando a vista d'occhio: oltre a
Confindustrie e alle associazioni imprenditoriali, che chiedono a
gran voce di rimandare il via libera ufficiale del Sistri, anche la
politica alza la voce.
Già ieri la Lega e il Pd hanno chiesto una proroga al ministro
Stefania Prestigiacomo, che dal canto suo non ha replicato. Oggi,
è scesa in campo l'Udc, mentre il Pd ha rincarato la dose,
puntando il dito sulle modalità in cui è stata condotta la gara
per l'affidamento del Sistri alla Selex (Gruppo Finmeccanica),
con procedura coperta da segreto di Stato. La Lega ribadisce la
necessità di allungare i tempi per l'entrata in vigore del
sistema, per non affossare le aziende.
Pd, il sistema di Selex non va
"L'esito dello stress test effettuato col click day del
Sistri è più che preoccupante, perché un gran numero di aziende
che hanno aderito alla prova di funzionalità del sistema non sono
riuscite nemmeno a collegarsi, o hanno riscontrato difficoltà che
con l'entrata a regime sarebbero eccessivamente penalizzanti, a
partire dai tempi lunghi necessari a completare un'operazione.
A questo punto appare evidente che il problema è
nell'impalcatura stessa del sistema che la Selex ha escogitato
per il Sistri, e ciò conferma i dubbi che avevamo avanzato nel
corso del tempo e di cui e' stato chiesto conto con numerose
interrogazioni parlamentari". Lo detto il senatore Francesco
Ferrante, responsabile per il Pd delle Politiche relative ai
cambiamenti climatici.
"Come detto – aggiunge Ferrante – il progetto Sistri ha
evidenziato sin dal suo avvio diversi aspetti poco chiari, dallo
spropositato costo per la registrazione del brevetto, tra
l'altro già registrato da un ente statale, al fatto che il
Ministero dell'Ambiente ha gestito il progetto Sistri
affidandone la realizzazione ad una controllata del gruppo
Finmeccanica, la Selex Service Mangement, senza indire una gara
pubblica e con la copertura del segreto di Stato".
"Di proroga in proroga – prosegue Ferrante – si è arrivati
allo stress test, che di certo non scioglie i dubbi su come la
Selex abbia gestito l'informatizzazione della tracciabilità
dei rifiuti". Una strada che, tuttavia, "al netto delle
gravi difficoltà emerse, rimane una scelta obbligata per
contrastare l'illegalità e le ecomafie. È desolante
constatare che il Ministero non sappia come uscire da questa
situazione, e il tentativo di dare una lettura positiva del click
day si scontra con l'evidenza dei fatti e con le preoccupazioni
degli utenti".
Insomma, "è evidente – conclude Ferrante – che
un'ulteriore proroga è necessaria, perché mancano solo due
settimane all'entrata in vigore del sistema, ma occorrerà che
la si vincoli a procedure rigorose in modo da mettere la parola
fine a questo balletto di date".
Udc all'attacco, non gravare le aziende
"In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando
non è opportuno gravare le aziende di nuovi pesi, soprattutto per
mezzo di sistemi la cui funzionalità non è ancora eccellente, a
meno di non volerne condannare migliaia alla chiusura". Il
deputato e responsabile Enti locali dell'Udc, Mauro Libè,
commenta così la possibilità di rimandare l'entrata in vigore
del Sistri (il Sistema di tracciabilità dei rifiuti), che dovrebbe
scattare dal primo giugno.
"I test sulla funzionalità – prosegue l'esponente
centrista – hanno dato risultati non ancora soddisfacenti e le
imprese sono giustamente preoccupate dall'idea di poter subire
sanzioni e dover sostenre forti costi aggiuntivi. Il Governo non
può far finta di ignorare quale sia la realtà dei fatti o
dimenticare che tra i suoi doveri c'è la promozione dello
sviluppo della nostra economia".
Quando i test del Sistri saranno stati "superati tutti
positivamente – conclude Libè – allora saremo i primi a chiedere
l'immediata entrata in vigore del Sistema".
Lega, proroga almeno a fine 2011
"Dopo aver rilevato le criticità occorse agli operatori
interessati ad accedere al Sistri nei giorni scorsi e viste le loro
richieste di spostare i tempi per la concreta applicazione del
sistema, riteniamo necessario che si proroghi la data di partenza
fissata al 1 giugno prossimo". Così Maurizio Fugatti,
capogruppo della Lega in commissione Finanze alla Camera. "I
nostri imprenditori – osserva in una nota – sono già vessati dalle
gravi conseguenze della crisi economica e dalle altre vischiosità
della burocrazia statale. Caricarli anche delle disfunzioni del
Sistri, come avvenuto in questi giorni di prove, non sembra giusto
e corretto. La proroga deve essere chiesta almeno fino alla fine
del 2011".
L'esponente delle Lega sottolinea che non si mette "in
discussione l'operato del Ministro, condividendo nelle
finalità del Sistri il mezzo per assicurare la legalità e la
funzionalità della gestione del ciclo dei rifiuti, ma si deve
anche considerare che se si partisse dal primo giugno 2011 si
rischierebbe concretamente il tracollo".
Secondo i dati diffusi dal
ministero dell'Ambiente sono stati 121.991 gli accessi a
Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e
pericolosi nel giorno del "click day", voluto dalle
aziende del settore per testare il nuovo sistema di tracciabilità,
voluto dal ministro Stefania Prestigiacomo, che entrerà in vigore
il primo giugno. Dalla mezzanotte alle 17 di ieri sono stati
registrati accessi da parte di 65.985 utenti e 21.762 operazioni di
movimentazioni rifiuti effettuate con il nuovo sistema. Questo è
il bilancio numerico del "click day", il giorno di test
del Sistri organizzato da Confindustria, Reteimprese-Italia, Lega
Cooperative, Confapi e altre associazioni di categoria. Che
tuttavia smentiscono il successo annunciato dal ministero
dell'Ambiente e chiedono ufficialmente di sospendere
l'entrata in vigore del sistema.
Ma Per Stefania Prestigiacomo, Sistri ha superato la prova,
soprattutto considerando il picco registrato di oltre 20mila
accessi contemporanei effettuati a metà mattina. In merito ai
problemi segnalati invece il ministro ha detto che "oltre ai
121mila accessi effettuati sono stati registrati 37mila accessi non
riusciti, i mancati accessi hanno riguardato 18mila imprese. Il
click day è stato un grande successo".