“L’Italia è la più arretrata nell’e-commerce rispetto agli altri Paesi europei: in particolare le transazioni online sono ‘deboli’ nel settore bancario e assicurativo, e, scendendo ulteriormente nel dettaglio, ad acquistare carte di credito e prodotti assicurativi sono più gli uomini che donne. Ma proprio a causa di questo divario digitale, il commercio elettronico ha buone prospettive di crescita nel nostro Paese: lo conferma un trend che vede le fasce di età più giovani della popolazione avvicinarsi con crescente rapidità all’online”. Lo dice Francesca Sesia, senior manager di ATKearney, nel descrivere i risultati della survey “Cent of a Woman”, realizzata dalla società di consulenza manageriale in cinque Paesi europei (oltre all’Italia ci sono Francia, Germania, Spagna e Regno Unito) tra il 2012 e il 2013. Obiettivo: comprendere quali sono le preferenze dei consumatori, e in particolare delle donne, nel loro approccio agli istituti finanziari.
In generale, nei cinque Stati presi in esame, uomini e donne concordano nel mettere al primo posto la trasparenza come elemento indispensabile nell’erogazione di prodotti e servizi finanziari. In seconda battuta mostrano di apprezzare i premi fedeltà (quali sconti o offerte di membership) e al terzo prediligono semplicità di comunicazione e di linguaggio.
Guardando invece alle differenze di genere, dalla ricerca è emerso che “le donne possiedono meno prodotti finanziari degli uomini, in particolare per quanto riguarda ownership di carte di credito, di assicurazioni auto e di assicurazioni pensionistiche”.
Il divario si allarga con l’aumento della fascia d’età. Inoltre le donne mostrano una netta predilezione per i colloqui face-to-face, o nelle filiali degli istituti finanziari o con un agente incaricato dalla banca, mentre gli uomini hanno maggiore inclinazione a muoversi sui canali online. Tuttavia, sottolinea lo studio, “c’è una presenza online delle giovani generazioni di donne, perciò esiste uno spazio per cominciare a raggiungere la popolazione femminile attraverso l’Internet banking o i social media”.
Dai dati della survey emerge, in dettaglio, che in Italia le donne possiedono meno carte di credito degli uomini (il gap è pari a -1,3%), record negativo nei cinque Paesi presi in esame.
Dopo di noi la Germania (-1,1%), mentre in Francia, per esempio, gli uomini e le donne titolari di credit card praticamente si equivalgono. “Pur crescendo la presenza femminile in questo settore, la preferenza delle donne va ancora alle carte di debito o prepagate – commenta la manager di ATKearney – perché nelle famiglie italiane è la donna a gestire le piccole spese. È raro, da noi, che nei piccoli negozi accettino carte di credito, a differenza di altri Paesi europei. In Italia la carta di credito di solito è posseduta e utilizzata dal capofamiglia”.
Se però la donna è single la questione cambia: è soltanto di -0,8% il gap femminile di donne non sposate titolari di prodotti finanziari rispetto al -1,6% delle sposate o conviventi. “Percentuale che si spiega – commenta Sesia- con la necessità di gestirsi in proprio le risorse”.
L’Italia – secondo dati ATKeraney – resta il mercato di più piccole dimensioni nella Ue per l’e-commerce, ma, proprio perché parte da posizioni arretrate, la prospettiva di crescita è interessante. Dal 2008 al 2012 l’e-commerce in Italia è cresciuto del 13,6%, passando da un giro d’affari di 5,8 milioni di euro a uno di 9,6 milioni. La crescita più rilevante è avvenuta nel settore abbigliamento e accessori (+45,4%) seguita dal comparto assicurativo (20,2%).
“Il mondo femminile si sta trasformando in un’importante potenza economica. In definitiva – conclude Sesia – il nostro messaggio per banche e assicurazioni è: avrete sempre più clienti online e aspettatevi che sul mercato arrivino più donne”.