L'Italia perderà il 43,4% del potere d'acquisto online da
qui al 2015. A dirlo la proiezione T-Index 2015, indice statistico
che determina le quote di mercato online di ogni paese dalla
combinazione di popolazione internet e relativo Pil pro capite.
Entrando nel dettaglio, il nostro Paese l’Italia scenderebbe dal
decimo al quindicesimo posto con una variazione della quota di
mercato – appunto – del -43,4% rispetto al 2011. Cina, Stati
Uniti, Giappone, Brasile, Germania, Russia, Francia, Regno Unito,
Corea del Sud e Messico sono invece i 10 paesi su cui deve puntare
chi vende online da qui al 2015 per avere il miglior ritorno di
investiment (Roi).
La Cina, con una quota di mercato pari al 18,8% contro l’11,5%
del 2011, potrebbe spodestare gli Stati Uniti dal primo posto della
classifica. Gli Usa passerebbero infatti, da un potere d’acquisto
online del 24,4% nel 2011 al 16,8% nel 2015. Il Giappone rimarrebbe
al terzo posto nonostante la variazione negativa della quota di
mercato rispetto al 2011 del -25,7%. Il Brasile con una variazione
della quota di mercato stimata del +43,3% salirebbe al quarto
posto, lasciandosi alle spalle la Germania con una variazione in
negativo rispetto al 2011 di -16,3%. La Russia salirebbe
dall’ottavo al sesto posto con una variazione del +27,5%. La
Francia scenderebbe di una posizione con una variazione del
-2,9%.
Il Regno Unito passerebbe dalla quinta all’ottava posizione con
una variazione della quota di mercato del -27% rispetto al 2011. La
Corea del sud resterebbe stabile al nono posto nonostante una
variazione del -12 %. Sorpresa del Messico che entrerebbe nella top
10 prendendo il posto dell’Italia. Tra i paesi emergenti a
crescere di più sono Cina (+63,4%), Brasile (+43,3%), Russia
(+27,5%), India (+26,6%), Indonesia (+20,8) e Turchia (+20%).
Il calcolo della proiezione assume un trend di crescita lineare per
tutti i paesi. Se la Cina mantenesse il tasso di crescita che ha
avuto dal 2005 al 2009, potrebbe effettivamente superare gli Stati
Uniti nel 2015. Tuttavia, confrontando i dati dal 2005 al 2009 con
quelli degli ultimi 2 anni, sembra che il trend della Cina subisca
un lieve rallentamento, questo potrebbe influenzare la proiezione
per il 2015. Il T-Index 2012 stabilirà se il trend sarà
effettivamente confermato.