Si fa presto a dire e-commerce. Quando si tratta, però, di mettere le mani in pasta nella materia tecnologica per plasmare nuovi servizi in Rete, senza buone competenze tecniche si rischia di mettere a repentaglio business, clienti e perfino la reputazione. Tra le soluzioni di e-commerce più diffuse al mondo, consolidate negli anni, c’è sicuramente Magento, piattaforma impiegata oggi da un terzo dei negozi online.
Ha visto crescere consensi e professionisti, tecnici e agenzie Web specializzate. Di recente 500 di questi esperti si sono dati appuntamento alla terza edizione di Meet Magento Italy per fare il punto sull’evoluzione delle competenze e sulle tecnologie che ruotano attorno alla fortunata piattaforma open source. In occasione delle due giornate milanesi, il Consorzio Netcomm ha ricordato come l’e-commerce rappresenti una delle leve di crescita principali del panorama digitale italiano, registrando un aumento del 16% nel 2015, con un giro d’affari pari a 16,6 milioni di euro. Tra i temi più caldi, oltre alla novità di Magento2 e il digital payment, si è parlato di sistemi di vendita multicanale, assistenza clienti e usabilità dei siti.
La piattaforma Magento piace ed è sempre più usata dai grandi marchi anche in Italia, da Nestlè a Wind, da Panini a Feltrinelli. Specializzarsi in termini di competenze su Magento conviene. Ne sono convinti i numerosi ospiti intervenuti, a partire Alex Podopryhora di M2E, tecnologia utilizzata per collegare Magento ai marketplace, che ha registrato 56,8 milioni di ordini totali nel 2015 e 82mila download da Magento Connect. “Costruire da soli una casa è meglio che affittarla”, sostiene il manager inglese. “A lungo termine spendi meno e quando vuoi piantare un chiodo nel muro non devi chiedere a nessuno. Così è Magento, creato e sviluppato da una comunità: si può utilizzare e personalizzare liberamente e anche quando hai bisogno di aiuto, basta chiedere in Rete”.
Podopryhora porta come esempio il sito UnderstandingE.com, ma trovare assistenza, tutorial e risposte in Rete su come utilizzare al meglio Magento è molto facile. Lo stesso si può dire della formazione verticale di un programmatore Php che vuole specializzarsi su Magento. “Faccio questo lavoro da molti anni: ho sviluppato il mio primo sito in seconda media”, racconta Manuele Menozzi, che a soli 30 anni è già direttore tecnico presso Webgriffe Srl, una Web Agency di Reggio-Emilia. “L’importante, per chi vuole apprendere come operare professionalmente con Magento, è la conoscenza del linguaggio Php, ma anche la voglia di imparare, seguendo comunità di sviluppo online ed esperti, facendosi influenzare e provando da soli”. Come primi passi, racconta Menozzi, si possono provare installazioni della piattaforma e test di pubblicazione e vendita, oppure generare temi grafici o attivare gateway di pagamento.
Il sistema è alla portata di un programmatore di medio livello e offre opportunità di carriera piuttosto interessanti, non soltanto nello sviluppo, ma anche nella manutenzione, nella creazione di estensioni o nella consulenza. Lo spazio di crescita più interessante è nel canale mobile secondo Julij Vanello Premru, Senior Manager SMB Growth Western Europe di PayPal. “Oggi ci sono più dispositivi mobili che conti corrente e questo lascia ancora margini di diffusione dei metodi di pagamento e dei servizi”, spiega Vanello Premru, secondo il quale il 29% del transato e-commerce in Italia passa oggi da PayPal.
I gateway di pagamento sono il vero nodo, già sciolto nel Web di matrice americana e anglosassone, ma ancora troppo poco sviluppati in Italia, in particolare per favorire le Pmi. Il microcosmo che circonda Magento, a ogni modo, non interessa soltanto chi ha competenze hard di programmazione, ma anche designer, esperti di usabilità, marketing, strategie di branding o di customer care. È il caso di Antonio Volpon, consulente di usabilità nell’e-commerce con esperienza nel mercati del Fashion e Luxury. “La progettazione e la componente visuale sono fondamentali anche in strumenti come Magento, tipicamente più sbilanciati sotto il profilo dei processi di vendita che nel content management”, spiega Volpon. “Conoscere bene lo strumento aiuta a non farsi ingannare dai limiti d’uso e a evitare sviluppi troppo costosi o errori di progettazione. Si pensi all’acquisto: oggi soltanto il 30% dei prodotti finiti nel carrello vengono acquistati.
Troppi vincoli frenano il consumatore. Se vendi prodotti di alta gamma puoi permetterti una profilazione complessa, ma per acquisti d’impulso forse conviene un check-out rapido”. Ogni negozio ha le sue peculiarità, anche se costruiti tutti con Magento, spiega Volpon. Comprendere le differenze e valorizzarle può fare la fortuna di un venditore, ma anche offrire lavoro e buone occasioni di guadagno per gli specialisti di Magento.