OSSERVATORIO NETCOMM-POLIMI

E-commerce, mercato italiano da 17 miliardi

Rapporto NetComm e Politecnico di Milano: spesa in aumento di 2,2 miliardi rispetto al 2014. Per la prima volta i prodotti crescono più dei servizi. Al top editoria, informatica e abbigliamento. Perego (Polimi): “Ancora lontani dai maggiori mercati occidentali”

Pubblicato il 19 Ott 2015

Andrea Frollà

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Quasi 17 miliardi di euro spesi nel 2015, in aumento del 16% rispetto allo scorso anno. E’ questa la cifra che quest’anno gli italiani hanno tirato fuori dal proprio portafoglio elettronico per acquistare su Internet, come rilevato l’Osservatorio eCommerce B2C, la fotografia annuale del commercio online scattata da NetComm e dalla School of Management del Politecnico di Milano. L’e-commerce italiano continua dunque a crescere a ritmi sostenuti, trainato soprattutto da editoria (+31%), informatica ed elettronica (+21%) e abbigliamento (+19%). Crescono anche i settori emergenti come il food&grocery, l’arredamento e il beauty.

Nel rapporto, presentato oggi al convegno intitolato “Social? Mobile? Multicanalità? Sì, ma sono servizio e convenienza la linfa dell’eCommerce in Italia”, spicca ancora il peso importante dei servizi, che occupano il 60% della spesa totale. “Tuttavia l’acquisto online di prodotti cresce a un tasso più elevato (+21%) rispetto all’acquisto di servizi (+12%) e così il paniere italiano si sta conformando a quello rilevato nei principali mercati occidentali” – sottolinea Riccardo Mangiaracina, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano.

In particolare il padrone incontrastato dell’e-commerce italiano è il turismo, in cui sono stati spesi fino ad ora quasi 8 miliardi, seguito dalle assicurazioni e altri servizi come le ricariche telefoniche o i biglietti per gli eventi sportivi e artistici.

“La penetrazione dell’eCommerce raggiunge il 4% delle vendite retail, ma siamo ancora lontani dai principali mercati occidentali (Francia, Germania, UK e USA) dove l’eCommerce ha raggiunto livelli di diffusione fino a quattro volte più elevati” – aggiunge Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – “La strada per trasformare il commercio elettronico in una reale consuetudine di acquisto è tracciata dai principali player: occorre migliorare le prestazioni dei cosiddetti basics, ossia gamma, prezzo e servizio.”

Assieme all’e-commerce nel suo insieme, si sta evolvendo anche il consumatore online. Sono ormai più di 11 milioni gli italiani che fanno almeno un acquisto al mese su Internet, con uno scontrino medio di 89 euro. In aumento coloro che comprano da mobile: un italiano su cinque lo fa tablet oppure dallo smartphone, che si sta confermando come uno dei motori trainanti del commercio online (+64% rispetto al 2014).

“Il consumatore online si sta evolvendo in un acquirente multicanale e multidevice, che non concepisce la sua customer experience come un insieme strutturato di canali” – commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm, che citando i dati del Net Retail ha ricordato come 8,5 milioni di individui lo scorso anno abbiano praticato il cosiddetto info-commerce: cercare informazioni online mentre si osserva un prodotto in un negozio. Un fenomeno a cui si accompagna quello opposto, ossia lo showrooming: oggi 13 milioni di consumatori cercano in un negozio un prodotto già visto online nei 12 mesi precedenti.

In questo contesto le imprese tradizionali, tanto quelle commerciali quanto quelle produttrici, stanno iniziando a sperimentare nuove strategie multicanale, soprattutto nell’abbigliamento e negli accessori. Al proprio sito di e-commerce, molti retailer affiancano comunque una presenza su martketplace come Ebay, Amazon ed ePrice. Una scelta dettata dalla facilità di utilizzo di tali piattaforme, specialmente per raggiugere i mercati stranieri. Non a caso, il valore delle vendite da siti italiani a clienti stranieri è aumentato del 22%, toccando quota 3 miliardi di euro. Turismo e abbigliamento i driver dell’export, ma nei prossimi mesi è prevista una crescita importanti per arredamento, home living e food.

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