Uno su tre fra i piccoli e medi artigiani e i commercianti italiani non è interessato all’e-commerce: lo si ricava da una ricerca dell’osservatorio di www.ovojo.com, servizio web per il made in Italy, che ha interpellato un campione di 3mila aziende sparse per il territorio. Se pure l‘e-commerce è un fenomeno consolidato in continua crescita, e per l’Italia in tempo di crisi rappresenta un’importante opportunità di sviluppo, dallo studio di Ovojo, che fa parte di Noosalab, emergono ancora dificoltà oggettive delle imprese nell’aprirsi all’online.
Il 67%, si legge nel report, affronta con disponibilità, curiosità e interesse le opportunità offerte dal mondo e-commerce, ma resta comunque un 33% restio. Le ragioni di questo “no” sono innanzitutto (69%) la mancanza di interesse per la vendita online. Il 22% si è invece detto soddisfatto dei canali tradizionali, mentre il 5% ha un’attività in chiusura e il 3% è scoraggiato dalla “complessità” dell’online.
Sempre secondo i dati raccolti nell’osservatorio Ovojo, impegnato in particolare in attività di geolocalizzazione e marketplace, le difficoltà maggiori nella gestione del commercio elettronico sono legate alla gestione del customer care (58%), alla fatturazione internazionale (14%), alla gestione dei pagamenti (14%) e alle spedizioni (10%).
La costante riscontrata, sottolineano i ricercatori, è la difficoltà nella gestione dei clienti, soprattutto in caso di utilizzo della lingua inglese.
“Ci siamo resi conto – spiegano Andrea Milani e Sergio Bottari, founder Ovojo – delle oggettive difficoltà che incontrano le piccole e medie imprese italiane nell’aprirsi al mondo online, questo a discapito sia dei singoli business sia di una generale e doverosa promozione del Made in Italy nel mondo. Il nostro progetto ovojo si propone come partner semplificatore dei processi legati all’e-commerce perché la crisi va combattuta (anche) online.”
Dal sondaggio emerge inoltre che tra gli artigiani e i designer emergenti l’età media non supera i 30 anni, mentre le aziende si attestano intorno ai 10 anni di attività con alcune “over”, molte delle quali a gestione familiare.
Più bassa è la fascia d’età più l’osservatorio Ovojo ha registrato una conseguente facilità ad affrontare temi legati al web.
Le città più attente si distribuiscono tra le regioni del Nord, Centro e Sud, in particolare: Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Puglia.
In generale dai dati eMarketer emerge che l’Italia, tra le nazioni europee, è il Paese con maggior possibilità di crescita nell’e-commerce: si è infatti passati da un 32% del 2010 a un 41,3% nel 2013 fino a una proiezione del 51% nel 2016. In altri Paesi la crescita è minore anche perché il dato iniziale era decisamente più alto.