I NUMERI

E-fattura B2B a quota 34 milioni. Scende la percentuale di errore

Lo rileva il monitoraggio dell’Agenzia delle Entrate: gli scarti sono calati dall’8% dei primi giorni al 5%. Tra i problemi più comuni file non conformi alle specifiche tecniche e partite Iva sbagliate. Maggiore: “Il sistema è partito”

Pubblicato il 15 Gen 2019

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Trentaquattro milioni di documenti inviati in due settimane. Sono i primi dati del monitoraggio della fattura elettronica effettuato da Agenzia delle Entrate, secondo cui la percentuale di errore è scesa al 5% a fronte dell’8% rilevato nei giorni successivi al debutto il 1° gennaio 2019. I numeri li ha resi noti il numero uno di Ade, Antonino Maggiore in occasione a margine del convegno dei Dottori commercialisti sulla fatturazione elettronica. “Il sistema-ha aggiunto-è partito. Solo nella giornata di oggi il numero delle fatture elettroniche è stato di 4 milioni con una crescita esponenziale rispetto ai primi giorni”.

Tra gli errori più comuni ci sono i file non conformi alle specifiche tecniche date dall’Agenzia. Il 36% dei documenti arriva in formato non Xml, mentre il 26% dello scarto si fonda sulla fattura duplicata.

L’errore del codice fiscale o della partita Iva non valida riguarda invece il 6% dei casi. Sono oltre 580mila gli operatori che hanno inoltrato allo Sdi i documenti elettronici. Dal 1° al 15 gennaio pervenute all’Ade richieste di generazioni QR Code pari a 2.570.494 e registrazioni di indirizzo telematico pari a 2.808.949.

I numeri però non placano la polemica, soprattutto quella dei commercialisti. L’Anc (l’Associazione nazionale dei commercialisti) ha inviato una lettera al ministro dell’economia Giovanni Tria per evidenziare ancora una volta “rallentamenti, blocchi, assistenza inadeguata se non inesistente, un percorso ad ostacoli che sta producendo i suoi effetti negativi sull’attività di molte imprese, penalizzando in particolare quelle più piccole, senza però risparmiare le realtà più strutturate”.

Intanto Assosoftware ha inviato una nota tecnica agli iscritti in cui anticipa dei chiarimenti di prassi su alcuni punti che hanno generato dubbi tra gli operatori. Sulla data emissione/ricezione della fattura, Assosoftware precisa ad esempio che si mantengono “per il primo semestre, le preesistenti modalità di emissione/annotazione della fattura attiva”. Ovvero la data di emissione della fattura (data che compare sul documento) coincide con la data di effettuazione dell’operazione (in riferimento alle fatture immediate); la fattura deve essere trasmessa entro il termine di liquidazione del periodo di emissione (16 del mese successivo per i mensili e 16 del secondo mese successivo per i trimestrali); l’annotazione della fattura sul registro Iva può essere effettuata in una qualsiasi data compresa tra la data di emissione e il giorno 15 del mese successivo, con riferimento al mese di effettuazione dell’operazione.

Per quanto riguarda, invece il rapporto tra fatture e tessera sanitaria Assosoftware chiarisce ai suoi iscritti che “tutte le fatture trasmesse al sistema TS (comprese quelle con tipologia spesa AA) verranno escluse dalla fatturazione elettronica; tutte le fatture non trasmesse al sistema TS a seguito dell’opposizione espressa dal paziente, verranno escluse dalla fatturazione elettronica”.

Assosoftware suggerisce inoltre a tutti gli operatori che, per prassi, emettevano fatture miste, contenenti cioè sia righe di spese che venivano trasmesse al sistema TS, sia righe che non venivano trasmesse al sistema TS (in quanto non rilevanti, o per le quali vi era l’opposizione del paziente), “di procedere, a decorrere dal 2019, con la fatturazione separata di tali spese”.

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