Più efficiente raccolta dei dati degli assistiti, snellimento dei processi ottimizzando i tempi, accelerazione della comunicazione tra le diverse figure sanitarie coinvolte e garanzia di una maggiore sicurezza al paziente. Sono i risultati che consente di ottenere l’applicazione, ormai ampiamente avviata, della cartella clinica informatizzata Digistat per le aree ad alta intensità di cura nella Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.
Il progetto rientra in un più ampio processo di trasformazione digitale focalizzato sulla centralità del paziente ed è frutto di un intenso lavoro di sviluppo e personalizzazione dell’interfaccia utente e dei contenuti informativi sulle specifiche esigenze documentali della terapia intensiva. Oggi questo innovativo strumento – avviato in un reparto di rianimazione e successivamente esteso alle terapie intensive e alle sale operatorie – consente di gestire 14 reparti di terapia intensiva e sub-intensiva del Policlinico, l’area ad alta intensità di cura del Presidio Columbus – Covid2 hospital e alcuni reparti ordinari, per un totale complessivo di oltre 250 posti letto.
Uno strumento utile anche nella gestione della pandemia
L’applicativo messo a punto dal Policlinico Gemelli è basato sul sistema Digistat di Ascom, presente sia su postazioni centralizzate che con una postazione in prossimità di ciascun letto di terapia intensiva. Questo permette di sfruttare i numerosi vantaggi dell’applicazione, tra i quali la possibilità di acquisire in cartella clinica i dati prodotti dalle apparecchiature medicali rilevandoli al letto del paziente, previa validazione clinica.
Il beneficio principale della cartella clinica informatizzata Digistat è quello di rendere disponibile nelle unità operative ad alta intensità di cura una cartella digitale facilmente accessibile. Aspetto, quest’ultimo, risultato cruciale anche nella gestione dell’emergenza pandemica.
“Al Policlinico possiamo contare su un sistema che, anche quando è emersa la necessità di aprire il Covid2 Hospital in pochissimo tempo, grazie anche al supporto offerto dai servizi informatici e dai fornitori, ci ha consentito di configurare il Columbus con 60 posti letto di terapia intensiva dotati della cartella Digistat, e il personale era già addestrato ad utilizzarlo – spiega Riccardo Maviglia, anestesista presso la Uoc Anestesia, rianimazione, terapia intensiva e tossicologia clinica -. Questo sistema, peraltro, ci ha da subito permesso di visualizzare lo stato dei pazienti senza spostarli da una parte all’altra, con uno scambio d’informazioni costante, facilitato e trasparente tra i diversi professionisti”.
“Disporre di uno strumento che ci consente di avere una prescrizione che è sicuramente per quel paziente, in cui i dati del monitoraggio derivano in maniera automatica grazie alla connessione con il sistema di monitoraggio e devono solo essere validati da un utente, ha cambiato moltissimo le cose – aggiunge -. Così come è stato determinante disporre di sistemi automatici per l’interpolazione di un dato rispetto ad un altro. La sicurezza del paziente ha sicuramente beneficiato di una soluzione che tiene traccia dei giorni di terapia e che consente di fare anche degli schemi terapeutici”.
Istituito un gruppo di lavoro
Per gestire al meglio il progetto è stato istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, guidato dalla direzione sanitaria, composto dai principali stakeholder (medici della direzione sanitaria, del dipartimento di Anestesia e rianimazione, personale infermieristico, direzione Ict e Ingegneria clinica) e dal personale di Ascom.
Disegnati i percorsi in grado di ottimizzare i flussi di lavoro e definite le specifiche funzionali volte alla personalizzazione del sistema per consentire l’adozione nei diversi reparti ad alta intensità di cura, il gruppo ha adattato la cartella con un subset informativo e funzionale comune alle diverse aree, in modo da garantire la continuità assistenziale del paziente e lo scambio dati nel trasferimento di questi tra i diversi reparti, oltre ad alcune peculiarità (score, form applicativi specifici) per le singole aree di gestione del paziente.
L’applicativo è dotato di un’interfaccia user-friendly ben organizzata, intuitiva e fruibile in modalità touch screen che ne semplifica l’apprendimento ed il relativo utilizzo da parte di un elevato numero di utenti.
Strumento estendibile anche ad altre aree
“Già largamente in uso non solo nelle terapie intensive ma anche in aree non seguite esclusivamente da rianimatori, come i neurologi nel caso dello stroke, i pediatri rianimatori nel caso della terapia intensiva pediatrica o i pediatri nel caso della terapia intensiva neonatale, la soluzione suscita l’interesse anche da parte della neuro-riabilitazione ad alta intensità di cura e dei reparti di ematologia, che intravedono nella cartella clinica informatizzata numerose opportunità” ha dichiarato Achille Manfredi Luongo, Responsabile Uos Digitalizzazione e qualità della cartella clinica.
“E’ un sistema estremamente versatile e modulabile, che permette di abilitare o disabilitare i diversi moduli applicativi che la compongono – aggiunge Antonino Ammendolia, responsabile per l’area dei Sistemi medicali dipartimentali del Policlinico Gemelli -. Inoltre, è integrabile con altri sistemi informativi mediante diversi standard e protocolli, quali ad esempio HL7 o Web services, e può integrarsi con svariate tecnologie sanitarie per raccogliere e gestire dati provenienti da strumentazione di monitoraggio e quant’altro, riducendo i tempi di raccolta del dato stesso”.
Digistat è inoltre un dispositivo certificato medicale, elemento cruciale per la sicurezza e requisito imposto dal nuovo Mdr europeo sui dispositivi medici, la cui entrata in vigore è prevista per il 26 maggio 2021.
È attualmente in corso un ulteriore processo di perfezionamento della cartella, per assolvere agli standard Joint commission, e di aggiornamento del modulo di Prescrizione e somministrazione della terapia.