PUNTO DI VISTA

E-health, Ascari: “Le app mediche devono essere di qualità”

Il presidente e founder di Amicomed: “I software delle valutazioni cliniche devono essere certificati come dispositivo medico CE ai sensi della normativa Ue”

Pubblicato il 04 Gen 2015

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Con l’esplosione dei wearables il consumatore ha oggi a disposizione in ogni momento una quantità di informazioni su di sé e la propria attività come mai ha avuto. Una volta però che sa quanti passi fa ogni giorno, o qual è il valore della sua pressione oggi o la scorsa settimana, o che ha fatto un certo numero di km in bicicletta durante il weekend e bruciato una certa quantità di calorie, complessivamente, nel suo caso specifico, è bene o male? Sta facendo quello che dovrebbe o deve cambiare qualcosa? Cosa? E come, con quali azioni?

In generale, al giorno d’oggi, vi è scarsa volontà e/o disponibilità di tempo per andare da un medico (sempre che un medico voglia rispondere a questo spettro di domande su passi, km e calorie) se non strettamente necessario, soprattutto le persone attive, da cui nasce la ricerca di informazioni e supporti nel mondo digitale per cercare di rispondere da sé a queste domande, in un modo o nell’altro di fatto per compiere un’autodiagnosi e orientarsi.

Recentemente poi, la forte diffusione degli smartphone e la conseguente ampia offerta di App dedicate al benessere e alla salute hanno ampliato le fonti a disposizione del consumatore, in qualunque momento e dovunque si trovi. Di conseguenza è aumentata la ricerca di App che supportino la misura e storicizzazione dei dati, e anche laddove possibile la loro interpretazione. La diffusione di App sulla salute non aumenta l’autodiagnosi in sè, ma il bisogno di autodiagnosi delle persone ha trovato altri strumenti per assumere informazioni (sperabilmente) qualificate, con maggiore tempestività e convenienza, e, soprattutto in Italia, sfruttando il media di accesso ad Internet più diffuso, il mobile.

Pur non potendo né volendo sostituire un medico per una diagnosi completa, si pone il tema di come assicurare che queste informazioni siano almeno scientificamente e clinicamente corrette così da evitare ai loro utilizzatori gravi errori e anzi sollecitare un consulto medico quando vi siano chiari elementi di rischio. Serve quindi una maggiore diffusione della consapevolezza che la qualità delle App (come del resto i siti web) è molto variabile con una miriade di meri ‘diari’ e pochi veri elementi di eccellenza, e quindi della necessità di ricercare in esse elementi di certificazione e prova di serietà e qualità.

E qui in realtà esistono già dei punti fermi: un software (e quindi anche un App) per poter offrire a un consumatore delle valutazioni cliniche deve essere certificato come dispositivo medico CE ai sensi della normativa UE, ma non tutti lo sanno. Un’App certificata come dispositivo medico CE quindi, nell’ambito della sua destinazione d’uso, può certamente offrire valutazioni cliniche qualificate, mentre un’App non certificata non potrà che consentire la raccolta e visualizzazione di un dato. Analogamente l’endorsement di società di ricerca scientifiche è un’ulteriore indicazione del valore clinico dell’offerta. Ed entrambe sono attività che richiedono significativi sforzi e investimenti che è giusto che vengano riconosciuti.

E l’utilizzo di servizi e/o App certificate può effettivamente aiutare molto. Ad esempio le linee guida per la cura e gestione dell’ipertensione della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA), oltre che di quella Europea, affidano un ruolo molto importante al monitoraggio domiciliare, cioè a casa propria, nel proprio vivere quotidiano, e alle modifiche dello stile di vita, prima ancora che ai farmaci, per ricondurre la pressione a livelli appropriati. Entrambe le azioni possibili con il supporto di servizi innovativi (come quello di AMICOMED, vedi sotto) che possono consentire alle persone una più efficace gestione della propria pressione arteriosa nel tempo. E non si tratta di sostituirsi al medico, ma di complementarlo con un supporto sempre disponibile, in ogni momento e in ogni luogo, che appunto consenta di sapere come sta andando la pressione e ci rammenti anche, quando necessario, della necessità di consultare un medico. E tutti dovrebbero apprezzarlo, i pazienti che sono (e si sentono) più seguiti con continuità dovunque siano, e i medici sollecitati solo quando effettivamente il loro intervento è necessario e di massimo valore.

Questa è proprio la logica di AMICOMED: offrire alle persone servizi di alto valore clinico ma facili da usare sfruttando le potenzialità oggi offerte dal mondo digitale, mobile in primis. A cominciare dal primo servizio offerto, unico al mondo, certificato e con l’egida della SIIA, per gestire e ridurre la pressione. Gestione grazie a valutazioni cliniche real time della tendenza della propria pressione nel tempo (quello che conta dal punto di vista clinico), offerte gratuitamente grazie ad un algoritmo certificato dispositivo medico CE classe IIa, e riduzione grazie ad un innovativo programma personalizzato per la riduzione della pressione senza aggiungere farmaci ma con semplici e specifiche modifiche di stile di vita.

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