Le Marche spingono sulla domotica. Al via i due bandi per lo sviluppo di poli di innovazione sulle tecnologie avanzate per la domotica, la salute e il benessere, in attuazione del Por Marche Fesr 2014-2020. I bandi prevedono una dotazione finanziaria complessiva di 11 milioni, con l’obiettivo di accrescere la competitività del sistema Marche, rafforzando il collegamento tra la ricerca e il mercato negli ambiti della specializzazione intelligente.
“Verranno concessi contributi alle imprese, alle Università, alla Fondazione Cluster Marche di Ancona e ad altri organismi per realizzare progetti di ricerca collaborativa, di portata strategica per il sistema marchigiano – spiega l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora – La Regione intende favorire il trasferimento dei risultati della ricerca scientifica ai processi produttivi, con l’incremento delle competenze a disposizione del capitale umano”.
Il primo bando, dedicato alla piattaforma collaborativa domotica, destina 5 milioni di euro per la realizzazione di un polo di innovazione finalizzato allo sviluppo di soluzioni tecnologiche ad alta intensità di conoscenza. La domanda di partecipazione potrà essere presentata a partire dal 15 marzo fino al 19 aprile del prossimo anno.
Il secondo bando, dedicato alla piattaforma salute e benessere, stanzia 6 milioni di euro per lo sviluppo di un polo di innovazione focalizzato sulla ricerca e sviluppo di soluzioni e sistemi tecnologici basati sulla medicina personalizzata, predittiva, rigenerativa e sullo sviluppo di nuovi farmaci e terapie per il trattamento e la gestione di malattie croniche, oncologiche, rare. La domanda di partecipazione potrà essere presentata a partire dal 28 febbraio fino al 30 aprile del prossimo anno.
“Si potranno così sviluppare, nel nostro territorio – conclude l’assessora Bora – due importanti centri di specializzazione e di trasferimento delle conoscenze e delle competenze sulle tecnologie sperimentate, in grado di generare e attrarre nuovi investimenti e giovani talenti. L’ambizione è che possano diventare punti di riferimento non solo per il territorio regionale, favorendo così lo sviluppo di reti lunghe e collegamenti coordinati e stabili con realtà nazionali ed europee. I centri fungeranno, inoltre, da volano per la nascita e avvio di start up ad alta intensità di conoscenza e di spin off di ricerca”.