POST COVID-19

E-health, il Parlamento Ue: “Serve un database dei farmaci”

La richiesta nell’ambito di un rafforzamento dell’Ema. I deputati vogliono rendere più trasparente il lavoro di ricerca, aumentare la cooperazione e la capacità di prevenzione e risposta alle crisi

Pubblicato il 08 Lug 2021

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Il Parlamento europeo ha chiesto la creazione di una banca dati digitale Ue interoperabile per rilevare, prevedere e prevenire le carenze di medicinali. La nuova banca dati farebbe capo all’Ema (Agenzia europea per i medicinali) e avrebbe l’obiettivo di facilitare, su base permanente, l’accesso e lo scambio di informazioni tra l’Agenzia e le corrispondenti autorità nazionali.

La richiesta è arrivata dall’Europarlamento nella seduta con cui è stata adottata la posizione per i negoziati con il Consiglio sull’estensione del mandato dell’Ema.

La proposta della banca dati dei farmaci si inserisce nelle misure per rafforzare i poteri dell’Agenzia nella preparazione alle crisi, nella gestione dei medicinali e dei dispositivi medici.

Studi clinici “meglio coordinati e trasparenti”

L’esperienza nella conduzione delle prove cliniche durante la pandemia ha rivelato molte carenze, quali duplicazioni nelle indagini, la sottorappresentazione di sottogruppi importanti della popolazione rispetto al genere, all’età, all’etnia e alle comorbilità mediche, e una collaborazione carente fra le autorità predisposte che rischia di produrre sprechi nella ricerca, sottolinea l’Europarlamento.

Per migliorare questi aspetti, i deputati chiedono studi clinici meglio coordinati e progettati e trasparenti e di rendere pubblici i risultati e i dati delle sperimentazioni cliniche.

Il testo è stato adottato con 578 voti favorevoli, 28 contrari e 81 astensioni.

Un’Ema più attrezzata per rispondere alle crisi

La pandemia ha dimostrato che l’Ue e i suoi stati membri non erano preparati ad affrontare una sfida di questa portata. L’Ema non aveva un mandato adeguato o risorse sufficienti. Ora stiamo rafforzando la capacità dell’Ema di affrontare le emergenze future”, ha affermato il relatore Nicolás González Casares (S&D, Spagna). “Il Parlamento vuole rendere più trasparente il lavoro dei gruppi direttivi e rafforzare il ruolo degli operatori sanitari, oltre a incoraggiare le sinergie tra le agenzie dell’Ue. Vogliamo promuovere gli studi clinici per lo sviluppo di vaccini e i trattamenti, rafforzando l’informazione pubblica su di essi. Ci impegniamo a fornire all’Agenzia nuovi strumenti per prevenire la carenza di medicinali. In sintesi, più trasparenza, più partecipazione, più coordinamento e più prevenzione per un’Ema maggiormente attrezzata“.

L’Unione europea della salute

L’11 novembre 2020, nell’ambito della costruzione di un’Unione europea della salute, la Commissione ha proposto un nuovo quadro di sicurezza sanitaria adatto alle future sfide sanitarie, basato sugli insegnamenti tratti dalla lotta contro il coronavirus, che comprende una proposta per rafforzare il mandato dell’Agenzia europea per i medicinali.

Il Parlamento è ora pronto a iniziare i negoziati con i governi Ue per trovare un accordo sulla forma finale della legislazione.

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