Lo scudo europeo contro le frodi online si rafforza con la nuova direttiva europea sui pagamenti elettronici che incorpora nuove misure per stimolare i servizi online. La direttiva è ormai alle battute finali del suo percorso verso l’approvazione: dopo l’accordo tra Commissione, Parlamento e Consiglio, al provvedimento saranno posti i timbri finali nella plenaria di luglio, come riporta il sito Euractiv. Tra le novità più importanti della formulazione finale spicca il tetto di 50 euro, al di sopra del quale i consumatori non saranno responsabili per le eventuali frodi. La direttiva cerca anche di di tagliare i costi dei servizi online, attualmente stimati in 130 miliardi di euro all’anno, e di incentivare la circolazione della moneta elettronica e il lancio di servizi innovativi.
Le nuove misure intendono in generale migliorare le condizioni del mercato per le imprese di servizi e per i consumatori. Un cittadino in possesso di un conto corrente Internet avrà il diritto di utilizzare un software o un dispositivo di pagamento, fornito da una parte terza, attraverso il quale portare a termine qualsiasi transazione. La direttiva si concentra sulle regole per i fornitori dei servizi, che potranno arrivare a svolgere la loro funzione anche per pagamenti singoli o di piccola entità.
Le banche, dal canto loro, non potranno bloccare il mercato in alcun modo: avranno la possibilità di non autorizzare le transazioni soltanto in presenza di provate ragioni di sicurezza che siano state prima segnalate alle autorità competenti. In questo modo si cerca di incentivare la produzione di servizi innovativi. Non a caso l’Autorità bancaria europea dovrà approvare, entro diciotto mesi dal varo della direttiva, delle linee guida che fissino l’implementazione e il monitoraggio dei sistemi di sicurezza che gli istituti di credito dovranno tenere.
Per completare il quadro, l’accordo considera anche il ruolo dei fornitori del servizio. Questi dovranno adottare tecnologie in grado di assicurare sia l’autenticazione dei consumatori, sia la protezione dal rischio di frodi. Dovranno garantire che i dati personali degli utenti siano trasmessi attraverso canali protetti e che la loro condivisione avvenga soltanto con il consenso degli utenti e, comunque, nella misura minore possibile.
In questo senso, viene fissato un tetto molto basso al di sopra del quale la responsabilità della frode ricade sui consumatori: 50 euro. Oggi il tetto è di 150 euro. Sopra questa cifra saranno banca e fornitore del servizio a dover recuperare il denaro. Ancora una volta si tratta di una decisione che punta a incentivare la diffusione dei pagamenti elettronici.