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E-procurement, a quota 20 miliardi gli acquisti su piattaforme Consip



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Lo strumento più utilizzato è il Mepa con un valore di 6,5 miliardi. Seguono il Sistema dinamico di acquisto con 3,4 miliardi e le gare in modalità Asp, in cui le amministrazioni erogano bandi in autonomia, che cubano 2 miliardi

Pubblicato il 21 nov 2024



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Venti miliardi di euro: a tanto ammonta, al 30 settembre 2024, il valore degli acquisti delle amministrazioni pubbliche sugli strumenti di e-procurement Mef-Consip.

Mepa leader fra gli strumenti di negoziazione

Mercato elettronico della PA, Sistema dinamico di acquisto della PA e Gare in modalità Asp (Application Service Providing) sono i tre strumenti di negoziazione disponibili: il più utilizzato risulta il Mercato elettronico della PA (Mepa) – per gli acquisti sotto soglia comunitaria – con un valore di 6,5 miliardi di euro; seguono il Sistema dinamico di acquisto (Sdapa) – per gli acquisti sopra soglia – con un valore di 3,4 miliardi di euro e le gare in modalità Asp, in cui le amministrazioni bandiscono in autonomia sulla piattaforma messa a disposizione a titolo gratuito, con un valore di 2 miliardi di euro.

Convenzioni e Accordi quadro per 7,5 miliardi

Gli strumenti di acquisto – Convenzioni e Accordi quadro – consentono l’acquisizione attraverso contratti “pronti all’uso” con semplificazione, riduzione tempi ed economie di scala e risultano lo strumento più utilizzato con un valore di 7,5 mld/€.

“Un risultato – spiega Consip – ottenuto grazie all’ampia disponibilità di contratti in diversi settori (Ict, Sanità, Mobility, Energia, Building management) a seguito delle gare bandite (n. 60) e aggiudicate (n. 45) nell’anno. Tra queste figurano anche le gare realizzate da Consip su delega di singole amministrazioni, con un valore degli acquisti pari a 0,6 mld/€”.

In Italia 14.000 amministrazioni abilitate

L’offerta è a disposizione di 14.000 amministrazioni abilitate (con oltre 120mila “centri di spesa”), che possono rivolgersi a 220mila imprese aggiudicatarie di gare o abilitate ai mercati telematici (di cui oltre il 95% Micro, Piccole e Medie Imprese).

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