CONCORRENZA

E’ ufficiale, l’Antitrust Ue apre l’inchiesta su Amazon: “Uso scorretto dei dati”

Nel mirino di Margrethe Vestager il doppio ruolo di markeplace e retailer dell’azienda. Il colosso americano garantisce piena cooperazione. Soddisfatte le associazioni dei consumatori italiane: “Importante fare chiarezza”

Pubblicato il 17 Lug 2019

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Il dossier dell’Unione europea su Amazon e l’uso dei dati dei merchant è ufficialmente diventato un’inchiesta: l’Antitrust europeo ha aperto oggi un’indagine formale “per valutare se l’utilizzo da parte di Amazon di dati sensibili raccolti dai venditori indipendenti presenti sulla sua piattaforma violi le norme Ue sulla concorrenza”, si legge in una nota di Bruxelles.

L’e-commerce garantisce ai consumatori europei più scelta e prezzi più convenienti e l’Ue deve “assicurarsi che le grandi piattaforme non annullino questi benefici attraverso comportamenti anti-concorrenziali”, ha detto la commissaria Antitrust Margrethe Vestager. “Per questo ho deciso di esaminare attentamente le pratiche commerciali di Amazon e il suo doppio ruolo di marketplace e di retailer e di verificare la sua compliance con le norme Ue sulla concorrenza”.

Collaboreremo pienamente con la Commissione europea e continueremo a lavorare con impegno per sostenere le imprese di tutte le dimensioni e aiutarle a crescere”, ha dichiarato Amazon.

Bruxelles spiega che Amazon svolge un doppio ruolo in quanto vende prodotti sulla sua piattaforma nella veste di retailer; ma fornisce anche un marketplace dove rivenditori indipendenti possono vendere i loro prodotti direttamente ai consumatori. Fornendo un mercato per venditori indipendenti, Amazon raccoglie costantemente dati sull’attività che si svolge sulla sua piattaforma. In base alle informazioni raccolte dalla Commissione nell’indagine preliminare Amazon “sembra usare informazioni sensibili dal punto di vista della concorrenza”, come quelli sui venditori, i loro prodotti e le transazioni che avvengono sul marketplace.

Per chiarire se ci sia effettiva lesione della norme sulla concorrenza, l’inchiesta dell’Ue esaminerà gli accordi standard tra Amazon e i rivenditori che consentono ad Amazon nella sua seconda vesta di retailer di analizzare e utilizzare i dati degli altri venditori che sono anche suoi concorrenti. La Commissione vuole chiarire se e in che modo l’utilizzo da parte di “Amazon retailer” dei dati raccolti come “Amazon marketplace” incida sulla concorrenza.

Secondo obiettivo dell’indagine dell’Antitrust Ue è il ruolo dei dati nella selezione dei vincitori del “Buy Box” e l’impatto del potenziale uso da parte di Amazon di informazioni sensibili dal punto di vista concorrenziale raccolte dai venditori del marketplace su tale processo di selezione. Il “Buy Box” è ben visibile sul sito di Amazon e consente ai clienti di aggiungere i prodotti di uno specifico rivenditore direttamente nel loro carrello. Vincere la “Buy Box”, spiega la nota di Bruxelles, “sembra cruciale per i rivenditori sul marketplace perché la grande maggioranza delle transazioni avviene tramite questa opzione”.

L’indagine dovrà dimostrare – o smentire – che le pratiche commerciali di Amazon violano le regole europee sulla concorrenza o sull’abuso di posizione dominante (rispettivamente articolo 101  e articolo 102 del Trattato Tfeu).

La Commissione ha informato Amazon e le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri dell’apertura del procedimento. Soddisfatte le associazioni dei consumatori: “Finalmente l’Antitrust Ue accende il suo faro sul colosso dell’e-commerce per fare chiarezza sulle pratiche messe in atto dalla società”, ha detto Carlo Rienzi, presidente di Codacons. “Attendiamo l’esito dell’indagine e, se saranno accertate irregolarità con ripercussioni sul fronte della concorrenza tra venditori e quindi degli utenti finali fruitori dei servizi Amazon, siamo pronti ad intentare cause risarcitorie contro l’azienda sia per conto dei consumatori che hanno acquistato sul noto portale online, sia dei venditori eventualmente danneggiati da pratiche scorrette”.

“Si faccia subito chiarezza e si accertino eventuali abusi”, ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc). “Già l’Antitrust italiano ha avviato nell’aprile 2019 un procedimento istruttorio per accertare se vi è un abuso di posizione dominante – afferma Dona . È importante che il consumatore possa confrontare tutte le offerte e che il ranking dei risultati durante la ricerca di un prodotto non dipenda dai vantaggi di Amazon ma da un confronto competitivo basato sui meriti, sia rispetto alla qualità e convenienza del bene venduto sia rispetto all’affidabilità e serietà dell’azienda che lo vende”.

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