Ebay: no a Icahn, “vietato” lo spin-off di PayPal

Il ceo John Donahoe: “Scissione esclusa: le attività di commercio e quelle di pagamento sono complementari”. Ma secondo gli analisti la separazione porterebbe a un rafforzamento della società che offre servizi di pagamento

Pubblicato il 24 Gen 2014

Ebay ha detto no alla proposta dell’investitore Carl Icahn di uno spin-off della sua controllata PayPal.

Icahn, che a inizio mese è salito nel capitale di eBay con una quota dello 0,82%, ha proposto la scissione della famosa società di pagamenti online PayPal dal colosso delle aste online, che l’ha acquisita nel 2002 per 1,5 miliardi di dollari.

Intervenendo a Bloomberg Tv il miliardario ha dichiarato che l’azione eBay negli ultimi tempi non ha registrato performance così positive come avrebbe dovuto, lasciando intendere la necessità di rivedere alcuni aspetti e, in coincidenza con la presentazione della trimestrale del gruppo, ha lanciato la proposta di spin off.

La risposta di eBay non si è fatta attendere. Durante una conference call con gli analisti il ceo di eBay, John Donahoe, ha elencato numerose ragioni per le quali le attività di commercio e di pagamento sono complementari, escludendo così la possibilità di una separazione. eBay fornisce a PayPal il 30% dei suoi nuovi clienti e dei suoi ricavi e da parte sua PayPal rappresenta circa il 40% del fatturato totale del gruppo californiano. Oggi i tassi di crescita di PayPal sono superiori a quelli di eBay e buona parte della capitalizzazione di quest’ultima è legata proprio alla sua controllata. “eBay sta accelerando il successo di PayPal – ha detto Donahoe – i suoi dati la stanno rendendo più smart e i suoi fondi la stanno facendo crescere”.

Secondo alcuni analisti, però, una separazione tra le due società potrebbe invece dare frutti, convincendo un maggior numero di competitor di eBay ad abbracciare il popolare servizio di pagamenti online.

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