COUNTDOWN

Ecall, a marzo 2018 via all’IoT della Public Safety

Conto alla rovescia verso l’allineamento alla nuova normativa per i servizi di emergenza. Paolo Bergamini (Avaya): “Italia all’avanguardia, siamo avanti nelle sperimentazioni. E’ l’alba di una rivoluzione”

Pubblicato il 10 Ago 2017

Antonello Salerno

ecall-170810113607

Da marzo 2018 tutte le nuove auto vendute sul territorio comunitario dovranno essere dotate del sistema ecall, e quindi avere la possibilità di effettuare chiamate automatiche ai servizi d’emergenza in caso di incidenti, e poter contare su un pulsante che attivi la chiamata manualmente. La scadenza fissata dalla normativa comunitaria si avvicina a rapidi passi, e il mercato, in Italia e nel resto dell’Unione, è un putno cruciale per adeguarsi alle regole. Paolo Bergamini, Solutions engineering director Europe South di Avaya spiega lo stato dell’arte e le principali criticità in vista dell’entrata in vigore delle nuove norme.

Bergamini, marzo 2018 si sta avvicinando rapidamente, a che punto è l’Italia nella strada che porta all’introduzione di ecall?

Paolo Bergamini

La data di marzo 2018 stabilisce il termine in cui le case automobilistiche dovranno allinearsi alla normativa europea eCall, ma a questo adeguamento tecnologico dei veicoli dovrà corrispondere anche la trasformazione e l’evoluzione dei servizi collegati, quelli di trasporto della chiamata e di copertura del territorio e quelli relativi al trattamento della chiamata che avviene all’interno del Psap (Public Safety Access Point). L’Italia è all’avanguardia, avendo già iniziato la sperimentazione grazie alla collaborazione fra le associazioni TSP, le quali potranno attivare i soccorsi attraverso Areu per gli automobilisti in difficoltà. L’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza, in questa fase di sperimentazione, fungerà da vero e proprio hub per le chiamate eCall che richiederanno l’invio dell’autoambulanza sull’intero territorio nazionale. Questa prima generazione di eCall punta alla standardizzazione del servizio, alla creazione di prototipi e di installazioni pilota che ne dimostrino l’efficacia e che siano la base per la preparazione delle fasi operative. Avaya, che ha fornito negli anni le infrastrutture di comunicazione e di supporto alle attività dei Psap per numerosi servizi di emergenza, in primis il Nue 112, è uno degli attori di questo rivoluzionario processo di soccorso che contribuirà a salvare molte vite umane sulle strade.

Cosa serve dal punto di vista tecnologico per implementare la soluzione?

Il principale elemento abilitante del servizio è quello che viene definito Ivs (In Vehicle System) di cui l’apparecchio eCall all’interno del veicolo fa parte: nel momento in cui il sistema rileva un impatto di una potenza superiore a certi parametri predefiniti, si genera automaticamente una chiamata di emergenza alla Centrale Operativa. Questa chiamata prevede anche la trasmissione di informazioni relative al veicolo che si aggiunge alla connessione vocale tra il veicolo ed il centro di soccorso, laddove l’apparecchio sia predisposto. In questo modo, qualsiasi passeggero dell’auto, che sia in grado di rispondere alle domande, potrà fornire al centro di soccorso ulteriori dettagli sull’incidente. Uno degli elementi oggetto della standardizzazione è stato proprio il formato ed il contenuto dei dati trasportati, definito Msd (Minimum Set of Data), esaustivo per garantire il servizio di soccorso in questa fase di adozione della normativa. Da un punto di vista strutturale l’apparato eCall è formato dagli elementi di contatto con l’esterno (sensori, Gps, Sim), da un processore in grado di trattare gli eventi intercettati e di attivare le funzioni a bordo del veicolo (ad esempio le chiamate hands-free) ed il modem in grado di generare la chiamata verso la Centrale Operativa (Psap).

Al di là della chiamata di emergenza, questo sistema può essere utile per inserire a bordo delle vetture altri servizi?

eCall è il primo servizio con le caratteristiche dell’Internet of Things nei confronti del Psap a cui si rivolge: realizza un meccanismo di contatto Machine-to-Human ed è pronto a supportare processi in cui il colloquio fra macchine (Machine-to-Machine) sia peculiare. Partirei da questa considerazione per delineare gli sviluppi immediati e futuri di questa tecnologia e gli scenari operativi che apre, sviluppi che comunque tengono inevitabilmente conto dell’evoluzione del servizio 112 a cui eCall è dedicato e della quale quindi risente ed anche del processo di Digital Transformation che ha come obiettivo il miglioramento dell’efficienza operativa e della customer experience delle amministrazioni pubbliche e delle aziende private. Il New Generation 112 Service presuppone anche il New Generation eCall: apertura alla multicanalità, real time communication, completa adesione al paradigma dell’IoT estendendo l’utilizzo di sensori ed attuatori, geolocalizzazione, livello di servizio sempre più ritagliato sulle necessità dell’evento e dei singoli veicoli coinvolti negli incidenti sono le principali linee di evoluzione che rendono più efficiente il servizio. Se oggi la chiamata alla Centrale Operativa può essere automatica o generata manualmente dall’apposito tasto sull’apparato, può aprire un canale di contatto a due vie tra l’automobilista e l’agente del call center, è corredata dei minimi dati utili a comprendere l’evento, in un prossimo futuro sarà in linea con i principi della Total Conversation, inviando le immagini dell’incidente grazie alle telecamere a bordo del veicolo, consentendo all’agente del call center di disabilitare l’afflusso di carburante, di aprire o chiudere le portiere, di individuare grazie a sensori anche di tipo wearable lo stato di salute delle persone nella vettura e di inviare i soccorsi direttamente alle macchine più coinvolte nell’incidente nel caso di eventi che coinvolgano più veicoli, di geolocalizzare il veicolo che invia la chiamata per facilitare il soccorso e per consentire ai veicoli che viaggiano nella stessa zona di ricevere immediata comunicazione, sfruttando anche la comunicazione fra le autovetture.

Qual è il valore aggiunto che Avaya porta nelle proprie soluzioni per l’ecall?

Avaya svolge il proprio ruolo nell’automazione dei sistemi di Contact Management. Schematicamente questo tipo di sistemi sono costituiti da due livelli funzionali: un livello in grado di gestire i canali di contatto e un livello di integrazione che disaccoppia le telecomunicazioni dai servizi e dalle applicazioni di trattamento della chiamata rendendone agevole il trattamento. E proprio quest’ultimo è un elemento che contraddistingue la proposta Avaya. Il livello di gestione delle comunicazioni realizzato dal Core Aura costituisce le fondamenta del sistema di comunicazione e garantisce affidabilità, scalabilità dei sistemi per raggiungere numeri che consentono la centralizzazione del sistema per la gestione dell’eCall. Il livello di integrazione costituito dall’ambiente di generazione e di esecuzione delle applicazioni Avaya Breeze, inoltre, facilita e velocizza l’evoluzione dell’eCall. Compliance alle indicazioni dell’autority, servizi di localizzazione, personalizzazione del processo di gestione dell’eCall, attivazione di processi guidata dagli eventi real time, New Generation 112 e eCall Sip Centric sono realizzabili proprio grazie alla flessibilità di Avaya Breeze come livello di integrazione. La disponibilità di questo ambiente consente ad Avaya di avere una propria offerta di soluzioni: è quindi disponibile Avaya iLoc8 (un ambiente di servizi multimediali e di geolocalizzazione fruibile da Smartphone), il supporto a Google Android Advanced Mobile Localization, l’integrazione con servizi garantiti da Oecon per disegnare call flow specifici orientati all’eCall, il supporto alle funzioni garantite dal sistema Engelbart per l’apertura del processo di trattamento dell’eCall alle funzioni dei Geographic Information System tipiche del Computer Aided Dispatching.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati