LAVORO

Amazon, ancora scioperi in Germania: a rischio le consegne di Natale

La mobilitazione potrebbe continuare fino al 24 dicembre. Il sindacato chiede stipendi in linea con quelli del settore retail, ma l’azienda replica: “Facciamo riferimento alle paghe del segmento della logistica”

Pubblicato il 17 Dic 2018

amazon-171004120332

Consegne di Natale a rischio per Amazon in Germania: il sindacato tedesco Verdi ha orchestrato oggi uno sciopero dei dipendenti dei due magazzini di Leipzig e di Werne. Il sito Dw.com riferisce che nelle prime ore del mattino i lavoratori dei due centri di distribuzione Amazon hanno incrociato le braccia per chiedere condizioni di lavoro e paghe migliori.

Amazon impiega nei magazzini tedeschi ben 16.000 persone ma ha affermato che solo 350 dipendenti si sono fermati oggi. Tuttavia Verdi sta preparando nuove proteste, anche in altri centri di distribuzione Amazon in Germania. Intanto per i lavoratori di Werne lo sciopero dovrebbe durare fino a domattina, mentre a Leipzig gli addetti potrebbero restare fermi fino al 24 dicembre.

“Abbiamo dato più volte ad Amazon tempo per considerare le nostre richieste”, ha affermato  Thomas Schneider di Verdi, aggiungendo che Amazon si rifiuta di negoziare. “Vediamo se riusciranno a mantenere l’impegno sulle consegne dei regali di Natale dei loro clienti”.

Non ci sarà alcun impatto”, ha replicato Amazon.

La richiesta di Verdi, che dal 2013 ha avviato una campagna in cui rivendica più diritti per gli addetti di Amazon, è di allineare gli stipendi dei magazzinieri del gruppo americano a quelli previsti dal contratto collettivo nazionale dei dipendenti del settore del commercio al dettaglio e delle spedizioni via posta. Amazon respinge le richieste replicando che i suoi stipendi vanno allineati a quelli dei concorrenti della logistica, non delle spedizioni postali. L’azienda americana sostiene che la sua paga minima di 10,78 euro l’ora è nella forchetta alta delle paghe nel segmento della logistica e che dopo due anni di lavoro, includendo i bonus, un suo dipendente guadagna fino a 2.400 euro al mese.

Per Amazon, la Germania è il secondo più grande mercato dopo gli Stati Uniti. Lo scorso mese, in occasione del Black Friday, i dipendenti dei magazzini Amazon in Germania, in Spagna e in Gran Bretagna hanno scioperato per chiedere migliori condizioni di lavoro. L’azienda americana non ha subito impatti sul numero di ordini e sulle consegne e ha di nuovo preso la difesa del suo impegno sull’occupazione e nel sociale.

In Italia Fist Cisl ha espresso solidarietà ai sindacati Verdi, Comisiones Obreras e Cgt, indicando che la protesta del Black Friday è stata finalizzata “ad accendere i riflettori sulle condizioni di lavoro e per chiedere salari più alti anche connessi alla produttività del colosso dell’e-commerce e del web services che nel mondo conta oltre 613.000 dipendenti, di cui 83.000 circa in Europa e 9.000 in Italia”, ha spiegato il sindacato. La Cisl ha preso parte con una delegazione Fisascat Cisl e Felsa Cisl alla settimana di studio e analisi di Uni Amazon Alliance, la rete dei sindacati che nel mondo rappresentano i lavoratori della multinazionale e che sostiene la necessità di definire “un accordo globale sull’organizzazione del lavoro al tempo in cui innovazione, robot e velocità stanno dettando nuove regole nel mercato nelle quali per l’uomo non è facile inserirsi”.

Negli Stati Uniti Amazon si è piegata alle pressioni dei sindacati (e di molti parlamentari) e ha annunciato lo scorso mese che raddoppierà da 7,5 a 15 dollari l’ora il salario minimo per tutti gli addetti alle operazioni di magazzino, trasporto e assistenza clienti. La novità ha escluso tuttavia gli autisti che lavorano per Amazon Flex, un nuovo servizio per la consegna degli articoli acquistati su Amazon.com e dai negozi della neo-acquisita Whole Foods, perché si tratta di collaboratori freelance, non di dipendenti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!


Argomenti


Canali

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati