CONCORRENZA

Amazon-Antitrust, il Tar prende tempo in attesa della Corte di Giustizia Ue

Il colosso dell’e-commerce aveva presentato ricorso al tribunale amministrativo regionale del Lazio contro la sanzione Antitrust da oltre un miliardo per abuso di posizione dominante. Da chiarire se l’istruttoria dell’authority sia partita con ritardo rispetto ai termini previsti dalle normative italiane ed europee. Intanto la Commissione Europea chiede informazioni sul rispetto del DIgital Services Act

Pubblicato il 15 Nov 2023

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Giudizio sospeso in attesa dei chiarimenti richiesti alla Corte di Giustizia europea con riferimento alla “compatibilità del termine applicabile per l’avvio della fase istruttoria ai procedimenti di competenza dell’Antitrust“.

È la decisione del Tar del Lazio in merito a un ricorso proposto da Amazon Italia Services, Amazon Italia Logistica,Amazon Europe Core, Amazon Services Europe e Amazon Eu per contestare il provvedimento con il quale l’Antitrust le ha contestato – multandola per oltre un miliardo di euro – l’abuso di posizione dominante, contestando ad Amazon di aver danneggiato gli operatori concorrenti nel servizio di logistica per e-commerce.   

In attesa di chiarimenti sulla compatibilità europea della normativa italiana

Il Tar, visto che con il secondo motivo di ricorso Amazon ha dedotto la “tardività dell’avvio del procedimento e del principio di giusta durata del procedimento nonché i principi di efficienza, economicità e tempestività dell’azione amministrativa”, con riferimento alla questione del termine applicabile per l’avvio della fase istruttoria ai procedimenti di competenza dell’Antitrust, ha già disposto il rinvio alla Corte di Giustizia dell’Ue chiedendo la compatibilità europea della normativa italiana nella parte in cui “impone all’Autorità garante della concorrenza e del mercato di avviare il procedimento istruttorio per l’accertamento di un abuso di posizione dominante entro il termine decadenziale di novanta giorni”, mentre la Corte di giustizia “ha statuito l’obbligo per la Commissione europea di concludere il procedimento (inteso come fase pre-istruttoria ed istruttoria vera e propria) entro un termine ragionevole”.

Alla luce di tutto ciò, i giudici amministrativi hanno ritenuto sussistenti i presupposi “per disporre la sospensione impropria del presente giudizio, nelle more dei chiarimenti interpretativi richiesti alla Corte di Giustizia, essenziali ai fini del decidere”; in seguito alla pubblicazione della decisione della Corte di giustizia, sarà onere delle parti presentare istanza di fissazione di udienza entro novanta giorni.

Sanzione record da oltre un miliardo di euro nel dicembre 2021

Nel dicembre 2021 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato Amazon con una sanzione record da oltre un miliardo di euro. Si tratta, più precisamente, di 1.128.596.156 euro che le società Amazon Europe Core, Amazon Services Europe, Amazon Eu, Amazon Italia Services e Amazon Italia Logistica dovranno pagare per violazione dell’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.

Amazon, affermava la nota dell’Antitrust, “detiene una posizione di assoluta dominanza nel mercato italiano dei servizi di intermediazione su marketplace, che le ha consentito di favorire il proprio servizio di logistica, denominato Logistica di Amazon (Fulfillment by Amazon, “Fba”), presso i venditori attivi sulla piattaforma Amazon.it ai danni degli operatori concorrenti in tale mercato e di rafforzare la propria posizione dominante”.

Commissione europea, focus sul rispetto del Digital Services Act

Dal fronte europeo intanto arriva la notizia che la Commissione europea ha formalmente inviato ad Amazon una richiesta di informazioni ai sensi del Digital Services Act (DSA). La richiesta al colosso dell’E-commerce è di fornire maggiori informazioni sulle misure adottate per rispettare gli obblighi sulla valutazione dei rischi e sulle misure di mitigazione per proteggere i consumatori online, in particolare per quanto riguarda la diffusione di prodotti illegali e la protezione dei diritti fondamentali.

Amazon dovrà fornire le informazioni richieste entro il 6 dicembre 2023, e sulla base della valutazione di queste risposte la Commissione valuterà i passi successivi, tra la quali una eventuale apertura formale di un procedimento.

L’azienda fa sapere di stare esaminando la richiesta, “lavorando a stretto contatto con la Commissione Europea”.

“Amazon condivide l’obiettivo della Commissione Europea di creare un ambiente online sicuro, prevedibile e affidabile – si legge in una nota – Investiamo significativamente nella protezione del nostro store da malfattori e contenuti illegali, così come nella creazione di un’esperienza di acquisto affidabile. Abbiamo costruito su queste solide basi la conformità alla Dsa”.

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