DIGITAL SERVICES ACT

Amazon, la Commissione Ue chiede lumi sulla trasparenza



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Nel mirino i parametri relativi agli annunci, le disposizioni sull’archivio delle inserzioni e la relazione sulla valutazione dei rischi. La società avrà tempo fino al 26 luglio per fornire informazioni

Pubblicato il 5 lug 2024



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La Commissione Europea chiede ad Amazon di fornire – entro il 26 luglio – una serie di informazioni che consentiranno di verificare se il colosso dell’e-commerce sia in regola con le norme del Digital Services Act. Nello specifico, le richieste riguardano la trasparenza e i parametri che regolano i servizi di “raccomandazione” degli annunci sulla piattaforma, oltre che le disposizioni sul mantenimento di un archivio di annunci e la relazione sulla valutazione dei rischi.

Il dettaglio delle richieste di informazioni

“In particolare – si legge in una nota della Commissione Europea – ad Amazon viene chiesto di fornire informazioni dettagliate sulla sua conformità alle disposizioni relative alla trasparenza dei sistemi di raccomandazione, ai fattori di input, alle caratteristiche, ai segnali, alle informazioni e ai metadati applicati per tali sistemi e alle opzioni offerte agli utenti per scegliere di non essere profilati per i sistemi di raccomandazione. L’azienda deve inoltre fornire maggiori informazioni sulla progettazione, lo sviluppo, l’implementazione, i test e la manutenzione dell’interfaccia online della libreria di annunci dell’Amazon Store e documenti di supporto relativi al rapporto di valutazione dei rischi”.

I prossimi passi

Una volta che avrà valutato le risposte fornite da Amazon, la Commissione deciderà se e quali passi ulteriori compiere nei confronti dell’azienda: tra le ipotesi c’è quella dell’apertura di un procedimento formale, come previsto dal Digital Services Act all’articolo 66.

La Commissione potrà inoltre decidere di multare la società (come previsto dall’articolo 74 del Dsa) se si verificasse la fattispecie di informazioni inesatte, incomplete o fuorvianti fornite in risposta alle richieste di informazioni.

Se infine Amazon non dovesse rispondere, spiega ancora la Commissione Ue, si aprirà la strada a una nuova richiesta, stavolta formale, che potrebbe comportare una serie di sanzioni periodiche fino all’ottenimento delle risposte.

Gli obblighi per le piattaforme di grandi dimensioni

“A seguito della sua designazione come piattaforma online di grandi dimensioni e della decisione della Corte di respingere la richiesta di Amazon di sospendere l’obbligo di rendere disponibile al pubblico il suo archivio di annunci – spiega la Commissione Ue – Amazon è tenuta a rispettare l’intera serie di obblighi Dsa. Ciò include l’identificazione e la valutazione di tutti i rischi sistemici relativi al suo servizio, la fornitura di un’opzione nei propri sistemi di raccomandazione non basata sulla profilazione degli utenti e la disponibilità di un archivio pubblicitario pubblico”.

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