Amazon avrebbe ingannato i propri clienti, spingendoli a iscriversi a Prime senza il loro consenso e rendendo poi difficili i loro tentativi per cancellarsi. È questa, in sostanza, l’accusa mossa dalla Federal Trade Commission contro il colosso dell’e-commerce in una causa presentata alla corte federale di Washington. Secondo l’agenzia, questi modelli violano le direttive della stessa Ftc e il Restore Online Shoppers’ Confidence Act.
La tesi dell’Ftc
In un comunicato stampa che annuncia l’azione legale, l’Ftc ha dichiarato che, sebbene la denuncia sia stata notevolmente ridimensionata, essa contiene “una serie di affermazioni” che confermano le sue accuse contro Amazon. La Ftc ha inoltre accusato l’azienda di aver tentato di ostacolare l’indagine dell’agenzia su Prime, iniziata nel 2021, in diversi casi.
“Amazon ha ingannato e intrappolato la gente in abbonamenti senza il loro consenso, frustrandoli e costando loro un significativo ammontare di denaro. Queste tattiche di manipolazione danneggiano i consumatori”, afferma la presidente della Ftc Lina Khan, tra i più acerrimi detrattori delle Big tech per il loro eccessivo potere. Khan è stata nominata da Joe Biden nel 2021 e sia Facebook che Amazon avevano richiesto, poco dopo la sua conferma, che facesse un passo indietro su qualsiasi tema che le riguardasse, considerate le precedenti aspre critiche nei confronti delle loro società.
Nell’azione legale, la prima dell’era Khan contro Amazon, la Ftc spiega che il gruppo ha usato un’interfaccia “manipolatrice e ingannevole” per spingere gli utenti a rinnovare automaticamente i loro abbonamenti a Prime, il servizio a pagamento con il quale si possono ottenere consegne accelerate insieme all’accesso allo streaming di Amazon e al suo catalogo musicale di 100 milioni di canzoni. Secondo gli osservatori, Prime è centrale per Amazon in quanto le consente di mantenere i clienti all’interno del suo negozio online.
“La leadership” del colosso delle vendite online “ha rallentato o respinto modifiche che avrebbero reso più facile per i clienti cancellare Prime“, mette in evidenza la Ftc osservando come per chi vuole disdire l’abbonamento sia difficile trovare la pagina online per farlo. Una volta trovata, sempre secondo l’accusa, il cliente viene bombardato con offerte per cercare di fargli cambiare idea. L’azione legale è una nuova grana per Amazon che lo scorso mese ha patteggiato altre di cause con la Ftc, una riguardo ad Alexa e un’altra relativa alla privacy dei clienti di Ring, il sistema domotico del gruppo.
Ma Amazon rispedisce le accuse al mittente
“Le affermazioni della Ftc sono false sia dal punto di vista dei fatti che dal punto di vista legale“. Così un portavoce di Amazon replica all’accusa della Federal Trade Commission. “La verità è che i clienti amano Prime, e il nostro servizio è progettato affinché possa essere facile e chiaro sia iscriversi che cancellare l’iscrizione a Prime. Come avviene per tutti i nostri prodotti e servizi, ascoltiamo costantemente il feedback dei clienti e cerchiamo di migliorarne l’esperienza. Questo diventerà ancora più evidente durante lo svolgimento del caso. Ci preoccupa anche il fatto che la Ftc abbia annunciato questa azione senza averci fornito alcun preavviso, mentre stavamo discutendo con personale dell’autorità per supportare la piena comprensione dei fatti, del contesto e delle questioni legali, e senza avere avuto l’opportunità di parlare con i commissari stessi prima dell’avvio della causa. Sebbene l’assenza di questo tipo di coinvolgimento sia estremamente deludente siamo fiduciosi di poter dimostrare la nostra posizione in tribunale”.