Black Friday segnato dallo sciopero dei lavoratori, per Amazon. Molti dipendenti della piattaforma di e-commerce in Spagna, Germania e Gran Bretagna hanno incrociato le braccia chiedendo migliori condizioni di lavoro. I dipendenti utilizzano l’hashtag #Amazonwearenotrobots. Amazon ha preso la difesa del suo impegno sull’occupazione e nel sociale, affermando che i 25mila dipendenti del Regno Unito sono “ben pagati” e lo stesso in Germania.
Un Black Friday peraltro redditizio per l’azienda che dichiara che “durante le prime sette ore della giornata i clienti hanno ordinato più di 50mila giocattoli e oltre 50mila prodotti per la casa”. I prodotti finora più venduti sono stati l’assistente virtuale Echo Dot, la chiavetta Fire TV Stick che trasforma le Tv in smart Tv.
Ma è comunque il tema del lavoro a dominare uno dei fronti su cui si muove Amazon. La Fist Cisl esprime solidarietà ai sindacati Ver.Di., Comisiones Obreras e Cgt: la protesta è finalizzata “ad accendere i riflettori sulle condizioni di lavoro e per chiedere salari più alti anche connessi alla produttività del colosso dell’e-commerce e del web services che nel mondo conta oltre 613mila dipendenti, di cui 83mila circa in Europa e 9mila in Italia”, spiega il sindacato. La Cisl ha preso parte con una delegazione Fisascat Cisl e Felsa Cisl alla settimana di studio e analisi di Uni Amazon Alliance, la rete dei sindacati che nel mondo rappresentano i lavoratori della multinazionale.
“La dimensione di Amazon, che si occupa di ogni aspetto della commercializzazione e della distribuzione di prodotti e servizi, necessita di essere analizzata per comprenderne l’evoluzione e i possibili effetti della nuova organizzazione del lavoro sui diritti sociali e civili previsti dalla contrattazione”, dice il segretario generale della Fist Cisl, Pierangelo Raineri. “Per evitare che ci sia una regressione, serve una sinergia tra le parti sociali”, ha aggiunto il sindacalista sottolineando che “Uni Amazon Alliance intende essere un punto fermo per sviluppare questa grande alleanza. Oggi rilanciamo sulla necessità di definire un accordo globale sull’organizzazione del lavoro al tempo in cui innovazione, robot e velocità stanno dettando nuove regole nel mercato nelle quali per l’uomo non è facile inserirsi”.