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E-commerce al galoppo: nel 2027 mercato italiano oltre i 50 miliardi



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Spinta dalla moda e dai brand del lusso. Cresce l’attenzione dei retailer omnichannel verso un’offerta di servizi di livello superiore con tempi di consegna più brevi e servizi di next-day delivery. La fotografia scattata da Fti Consulting

Pubblicato il 19 ago 2024

Enzo Lima

giornalista



e-commerce, digital banking, pagamenti digitali, shopping, retail

Il mercato europeo del retail online ha recuperato il calo del periodo post-pandemico, arrivando nel 2023 a registrare una crescita stimata di 975 miliardi di euro, con un aumento dell’8% (2% se corretto per l’inflazione). L’Europa occidentale detiene la quota più alta delle vendite online totali (67%) mentre l’Europa orientale quella più bassa (2%): è quindi quest’ultima a presentare il potenziale di crescita più elevato, data la sua bassa market share e un bacino di utenti potenziali più ampio.

È quanto si legge nel retail report 2024 di Fti Consulting, a cura di Francesco Leone, Senior Managing Director ed Head of Italy Corporate Finance & Restructuring e Claudia Lotti, Senior Managing Director di Fti Consulting.

Più in generale, l’e-commerce in Europa sta raggiungendo una fase di maturità, che si riflette nella continua ricerca di un maggiore equilibrio tra la risposta alla domanda sistemica (ad esempio, tramite un’adozione maggiore dell’e-commerce da parte di una base di utenti Internet stabile) e il miglioramento dell’offerta di servizi e della redditività.

I trend principali

Tra i trend principali si segnala un’evoluzione costante da parte dei retailer omnichannel verso un’offerta di servizi di livello superiore, inclusi tempi di consegna più brevi e servizi di next-day delivery. Questo dimostra come la funzione dei negozi fisici stia cambiando, assumendo un ruolo focale per la customer experience e l’assistenza clienti dal vivo. Questo trend – prosegue lo studio – si registra anche nel segmento retail più sensibile ai costi finali: Primark, ad esempio, ha deciso di estendere il click-and-collect a tutti i negozi del Regno Unito dopo una sperimentazione di 18 mesi, ampliando le categorie disponibili dall’abbigliamento per bambini a quello per donna, e ora a quello per uomo oltre che a una selezione di offerte per la casa e il segmento lifestyle.

Le aziende al top

Guardando ai livelli di servizi, Zara e H&M spiccano tra i player omnichannel, mentre Zalando è in testa alle piattaforme online (in particolare per quanto riguarda i servizi di reso e nonostante l’aumento delle spese di consegna). Amazon rimane il punto di riferimento per le consegne in giornata, mentre i marchi Inditex rappresentano una best practice in Spagna, loro paese d’origine”, prosegue il report. “Nel 2023, il mercato italiano del retail online ha raggiunto circa 33 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 3% rispetto all’anno precedente. Le proiezioni indicano che il mercato raggiungerà un valore di circa 51,2 miliardi di euro entro il 2027, grazie a un robusto tasso di crescita medio annuo previsto (Cagr) pari all’8%. In testa alla classifica – segnala Fti – Amazon con un market share del 31%; eBay Inc. e Zalando SE seguono con quote rispettivamente del 15% e dell’8%, a dimostrazione del dinamismo del panorama competitivo e della crescente influenza di piattaforme come Esselunga SpA, che stanno integrando efficacemente digitale e fisico nelle loro strategie di vendita.

Spinta dai brand del lusso

I settori del fashion e del lusso continuano a sovraperformare all’interno del mercato online italiano, con tassi di crescita notevoli in vari segmenti. Nonostante una leggera contrazione nel periodo 2021-2023, che può essere in gran parte attribuita a una correzione del mercato in seguito al boom senza precedenti dello shopping online nel 2020 (guidato dalle chiusure di negozi durante la pandemia), si prevede che l’e-commerce italiano della moda crescerà da 16,48 miliardi di euro nel 2023 a 36,31 miliardi di euro nel 2029, con un tasso di crescita medio annuo previsto (Cagr 2023A-2029F) del 14,06%”, prosegue l’analisi. Si prevede che l’abbigliamento “registrerà l’incremento più consistente, con ricavi previsti per 21,71 miliardi di euro entro il 2029 (Cagr del14,6%), seguito dalle calzature, il cui mercato dovrebbe arrivare a 8,06 miliardi di euro (14,5% Cagr), e dagli accessori, con una crescita prevista a 6,54 miliardi di euro (Cagr del 11,9%). Questa crescita – sottolinea Fti – è sostenuta dalla continua innovazione digitale, dall’avanzamento delle esperienze di e-commerce e dalla continua attenzione verso l’inclusione di pratiche sostenibili all’interno dei modelli di business. L’integrazione delle tecnologie continuerà a migliorare l’esperienza di acquisto, rendendo i canali online sempre più interessanti per gli acquisti di moda e lusso sostenibili.

Il ruolo delle tecnologie avanzate

Le trasformazioni previste nel mercato italiano del retail online sono sempre più guidate dall’integrazione di tecnologie avanzate come AI e realtà virtuale. Queste tecnologie stanno ridisegnando il modo in cui i consumatori interagiscono con le piattaforme online, offrendo esperienze di acquisto immersive e personalizzate che stanno diventando cruciali nel panorama competitivo, soprattutto nel settore della moda. Ad esempio, i camerini virtuali e i consigli di stile basati sull’intelligenza artificiale stanno migliorando il grado di soddisfazione e il coinvolgimento dei consumatori, stabilendo nuovi standard per l’esperienza di acquisto online. È poi evidente – prosegue Fti – la crescente attenzione alla sostenibilità: i prodotti eco-compatibili rappresentano oggi circa il 20% delle vendite online, una cifra che si prevede aumenterà man mano che la tecnologia renderà possibili soluzioni di shopping ecologico più efficienti e personalizzate. Il crescente impegno per la sostenibilità sta ridisegnando le preferenze dei consumatori, che si orientano verso prodotti che vantano credenziali ecologiche. Le aziende rispondono incorporando pratiche sostenibili nei loro modelli di business, come l’utilizzo di materiali biodegradabili e la promozione di una moda sostenibile”, conclude il report.

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