L’e-commerce B2B è un settore in crescita e le imprese devono far leva anche sui trend più attuali, come la dilazione dei pagamenti, per rimanere competitive e continuare a generare risultati. Le imprese che utilizzano l’e-commerce B2B come canale di vendita in Italia sono oltre 46mila; le dilazioni dei pagamenti potrebbero far salire il valore generato fino al 40%.
È quanto emerge dalla survey di Allianz Trade, il gruppo mondiale dell’assicurazione crediti, realizzata in collaborazione con Format Research e che ha esplorato l’e-commerce B2B in Italia.
L’e-commerce B2B in Italia
Lo studio è basato su un’indagine di campo effettuata attraverso 646 interviste su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese italiane operative nei settori di Industria agroalimentare, automotive, chimica e farmaceutica, costruzioni, logistica e trasporti, macchine e attrezzature e utensili, sistema casa, meccanica, moda, It technology e telecoms.
Il modello del buy-now-pay-later (Bnpl) è sempre più diffuso nelle transazioni e-commerce rivolte al consumatore (B2C), ma anche negli acquisti tra imprese (B2B) si configura come un trend importante. Utilizzarlo come leva di business può consentire alle aziende di incrementare il valore delle vendite e cogliere nuove opportunità di crescita, sottolinea lo studio.
Nel 2021 il valore del mercato degli acquisti B2B ha raggiunto i 430 miliardi di euro ed è costituito principalmente dal fatturato delle medie imprese, mentre le piccole realtà hanno contribuito con valore residuale sebbene rappresentino il 50% degli operatori. Il maggior utilizzo si registra nei settori della logistica e trasporti (25%) e quello dell’agroalimentare (21%).
In termini geografici l’Italia vede una maggiore concentrazione di imprese che utilizzano l’e-commerce B2B come canale di vendita in Lombardia (17,6%), in Veneto (9,3%) e in Campania (8,5%).
Buy-now-pay-later per vincere le sfide
Dalla survey di Allianz Trade emergono le sfide da affrontare per le aziende che hanno sviluppato un e-commerce B2B. La più rilevante è quella di concedere termini di pagamento più lunghi ai propri buyer, valutandone il merito di credito in tempo reale al check-out. Questo diventerà una leva commerciale che permetterà di incrementare il valore delle vendite fino al +40%.
Ad oggi, le aziende che utilizzano una piattaforma di vendita online con pagamento differito a 90 giorni sono lo 0,5%, ma si stima che raggiungeranno il 4,4% a fine 2024 e l’8,8% dopo il 2024.
“L’e-commerce B2B si sta rivelando sempre più un elemento strategico e di sviluppo di business imprescindibile”, ha commentato Massimiliano Fidilio, E-commerce sales manager Mmea Allianz Trade. “Stiamo assistendo, infatti, a una richiesta crescente di dilazione sui sistemi di pagamento e-commerce e questo pone indubbiamente una nuova sfida per le imprese”.
Il trend è confermato dalle prospettive future: in base ai dati della survey, Fidilio evidenzia che, entro due anni, si prevede un aumento dal 2,2% al 17,2 % dei Sellers che gestiranno le relazioni commerciali esclusivamente da piattaforma B2B. Dopo il 2024 la quota salirà fino a superare il 50%.
Secondo i dati del più recente Osservatorio B2B Digital Commerce di Netcomm, l’ecommerce B2B è avviato a un rapido sviluppo nell’arco dei prossimi tre anni: oggi il 61% delle aziende italiane ha attività e-commerce B2B con proprio sito o su marketplace, l’11,7% in più rispetto al 2021. La ricerca è stata condotta su un campione di 400 imprese con fatturato sopra i due milioni di euro. I servizi più utilizzati per i canali online sono i cataloghi digitalizzati e le schede prodotto, mentre le aziende più grandi e quelle più e-commerce oriented utilizzano anche servizi specifici per il B2B Digital Commerce, come i pagamenti digitali (ne fa uso l’80% di questo campione specifico), il customer care commerciale B2B, i servizi logistici e listini online personalizzati.