IL REPORT

E-commerce, in Italia 20mila “negozi” online. Il Sud locomotiva della crescita

Secondo i dati di InfoCamere e Unioncamere in 10 anni è triplicato il numero degli attori che vendono in Rete. Campania, Abruzzo e Calabria le regioni che registrano le migliori performance: + 35% l’anno

Pubblicato il 06 Mar 2019

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Le imprese del commercio che vendono su internet hanno superato la boa delle 20mila unità. Il triplo in 10 anni. È questo il dato che emerge dai dati elaborati da InfoCamere e Unioncamere – sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio.

Un dato che se da un lato certifica il crescente ricorso alle vetrine online da parte degli esercenti dall’altro – è emerso dalla studio – a stento ha compensato la contrazione di operatori nell’arco del decennio. Tra il 2009 e il 2018 – si legge infatti nel report – le imprese della vendita al dettaglio online sono aumentate di 8.994 unità, pari ad una crescita media del 24% all’anno, ma l’insieme del settore del commercio al dettaglio ha perso circa 16.400 imprese, pari ad una riduzione del 2% nel decennio (passando da 866mila a 850mila unità).

Al di là dei numeri la ricerca evidenzia anche tipologie di prodotti che stanno riscuotendo maggior successo e offre anche una mappa geografica delle vendite. “L’esercito delle imprese tricolore che ha alzato le saracinesche virtuali sul web, vanta un’offerta che va dall’abbigliamento ai cosmetici, dall’arredamento e design agli articoli per bambini o per la pesca. Ma anche auto e moto, casalinghi, food, biciclette, parquet, prodotti farmaceutici, libri, occhiali, giocattoli fino alle “piante di acqua dolce”, ai sistemi di allarme e ai servizi di pompe funebri”, si legge nella ricerca.

È il Sud l’area del Paese che stand a InfoCamere e Unioncamere sta cogliendo al meglio le nuove opportunità dell’e-commerce: se in termini assoluti le regioni a più alta crescita sono state Lombardia, Campania e Lazio (rispettivamente +2.634, +2.018 e +1.555 unità) – si legge nel report – in termini relativi quelle che sono cresciute a ritmo più sostenuto sono state Campania, Abruzzo e Calabria (tutte oltre la media del 35% all’anno), seguite da Puglia, Basilicata e Sicilia con aumenti medi superiori al 25% in ciascuno dei dieci anni considerati.

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