Smarcarsi da Amazon. O almeno il più possibile. Prima che la stessa Amazon si smarchi. Poste inizia a delineare la via dell’ “indipendenza” partendo da due importanti considerazioni: la prima è la crescita vertiginosa dell’e-commerce che fa il paio con il crollo delle attività “tradizionali” e la seconda è che il colosso americano si sta organizzando con una propria rete di distribuzione sul territorio nazionale. “Nel 2017 Amazon non solo era il nostro cliente numero uno, ma rappresentava anche una percentuale stra-rilevante del fatturato in pacchi. Dal 2020 siamo riusciti, allargando il numero di clienti a portare Amazon sotto certe soglie. Ragion per cui ora è un cliente molto importante, ma speriamo che lo diventi sempre di meno”, ha detto l’Ad Matteo del Fante in audizione alla Camera per presentare il piano industriale 2021-2024. E Del Fante ha anche aggiunto – cosa non da poco – che Amazon si sta creando sua rete di distribuzione in Italia, e quando potrà fare a meno di Poste, oggi, domani e dopodomani lo farà”. Ragion per cui bisogna pensare a un piano B, anzi a un Piano A, oggi e subito.
“Nel mercato dei pacchi è imprescindibile lavorare per Amazon, è il nostro principale cliente essendo la piattaforma di e-commerce più importante. Avendo in azienda 60mila persone che lavorano nella posta, comparto in via di estinzione ed essendoci una crescita esponenziale dell’e-commerce (per il 99% si tratta di pacchi piccoli che si possono consegnare con portalettere), è di conseguenza imprescindibile per le Poste usare questi lavoratori”, ha detto Del Fante. Parola d’ordine dunque: riconvertire la forza lavoro. Nell’ambito del piano industriale Poste “punta a raddoppiare i volumi della logistica. Attualmente siamo il primo operatore logistico nell’e-commerce e secondi in assoluto dopo i francesi di Bartolini anche se credo che in 1-2 anni la piattaforma di Amazon diventerà la prima nel B2C”. “Abbiamo una base clienti di 35 milioni, sono italiani che hanno servizi da Poste; sono 11 milioni gli italiani che ogni giorno interagiscono con Poste attraverso una serie di prodotti tra i quali la consegna di circa 1 milione di pacchi al giorno”, settore in cui la società punta a crescere nei prossimi anni.
A tal proposito Del Fante ha precisato che il 60% degli investimenti si concentrerà sulla trasformazione tecnologica interna e sull’interazione con i clienti. “Aumentare in ogni punto del Paese la nostra presenza fisica è per noi la base ideale per andare ad accompagnare l’evoluzione digitale delle abitudini dei nostri clienti: è quasi un paradosso ma crediamo che nell’essere di più ‘fisici’, se siamo bravi nello sviluppare i prodotti digitali, possiamo, col supporto della rete fisica possiamo oggi accompagnare più velocemente la transizione digitale dell’Italia”. A tal proposito Del Fante ricorda che oltre l’80% delle identità Spid è stato creato con un passaggio per l’Ufficio postale e che lo Spid attraverso Poste ha raggiunto 20 milioni su un totale nazionale di 24 milioni.