Bloccate nel 2022 oltre 200 milioni di recensioni sospette, intraprese azioni legali contro più di 90 malfattori in tutto il mondo, citati in giudizio più di 10.000 amministratori di gruppi Facebook che hanno tentato di inserire recensioni false nei negozi in cambio di denaro o prodotti gratuiti. E la prima denuncia penale a livello europeo è stata presentata in Italia. È il bilancio di Amazon nella guerra alle recensioni false “che possono – si legge in una nota dell’azienda – fuorviare intenzionalmente i clienti con informazioni che non siano imparziali, autentiche o destinate a quel prodotto o servizio”. Alla fine di maggio 2023, fa sapere l’azienda, “abbiamo già superato quel numero, intraprendendo un’azione legale contro 94 malfattori, inclusi i truffatori negli Stati Uniti, in Cina e in Europa”.
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Chi sono i nuovi “broker” di recensioni false
Negli ultimi anni, le recensioni false sono state alimentate principalmente dall’emergere di un’industria di “broker di recensioni false“. I broker – spiega l’azienda – si rivolgono direttamente ai consumatori attraverso siti web, canali sui social media e servizi di messaggistica criptati, invitandoli a scrivere recensioni false in cambio di denaro, prodotti gratuiti o altri incentivi.
A volte si presentano come aziende in regola, con reti di centinaia di dipendenti dislocati in tutto il mondo, per sostenere i loro schemi fraudolenti. Poiché questa condotta è spesso orchestrata al di fuori del negozio di Amazon, può essere più difficile individuare, prevenire e contrastare questi malintenzionati, precisa Amazon “se ci muoviamo da soli”.
L’appello agli enti governativi
I broker che pubblicano un’elevata quantità di recensioni false sono un problema globale che ha un impatto sulle recensioni dei clienti in diversi settori industriali. “Il settore privato, i gruppi di consumatori e i governi – scrive l’azienda – devono collaborare per fermare questi broker di recensioni false e lanciare il messaggio chiaro che questa attività illecita deve cessare”.
Anche se Amazon e altri possono fare molto, spiega l’azienda, “è necessario che gli enti governativi abbiano l’autorità e i fondi necessari per perseguire questi intermediari di recensioni false. La situazione specifica varia da Paese a Paese. In alcuni Paesi i governi dovrebbero istituire un’autorità di controllo o strumenti di applicazione più incisivi per sanzionare i broker di recensioni false”.
Nei Paesi che già dispongono di leggi o regolamenti contro la sollecitazione di recensioni false, Amazon ritiene che “le autorità di regolamentazione dovrebbero fare di più per utilizzare la loro autorità di applicazione per agire contro i broker di recensioni false. Siamo inoltre favorevoli a maggiori finanziamenti per le forze dell’ordine, al fine di sviluppare ulteriori competenze tecniche per indagare e eliminare questi broker”.
Le strategie in Europa
In Europa l’azienda sta collaborando con le principali organizzazioni di protezione dei consumatori per identificare e citare in giudizio i peggiori trasgressori. “Le nostre azioni legali a livello globale – si legge ancora nella nota – stanno iniziando a produrre risultati poiché abbiamo fatto chiudere alcuni dei più grandi broker globali, tra cui Matronex e Climbazon”.
Per interrompere le reti di recensioni false e affrontare il problema in scala, l’azienda mira a collaborare con altre aziende per contribuire a migliorare i loro metodi di rilevamento e garantire che dispongano di controlli migliori per individuare queste reti e chiuderle in modo proattivo. “Riteniamo inoltre – conclude Amazon – che insieme possiamo fare di più per educare i clienti contro le recensioni false e per garantire politiche di applicazione solide per i broker di recensioni false”.