I regolatori antitrust degli Stati Uniti tentano l’affondo sul colosso delle vendite online Amazon: la Federal trade commission (Ftc) ha avviato una serie di interviste con le piccole e medie imprese che vendono i loro prodotti sulla piattaforma dominante di e-commerce. Si tratta della prima fase di un’indagine che potrebbe assumere le dimensioni di un’inchiesta a tutto campo su presunte pratiche commerciali scorrette che danneggiano la concorrenza, secondo quanto riporta Bloomberg.
La Ftc (l’agenzia federale che ha il doppio ruolo di ente antitrust e protezione dei diritti dei consumatori) non ha per ora confermato le indiscrezioni di stampa, ma le accurate interviste (lunghe 90 minuti) sono il segnale che l’antitrust americano fa sul serio. Ai merchant viene chiesto quale percentuale delle loro vendite viene realizzato su Amazon in confronto a quelle che realizzano su altri mercati online come eBay o Walmart. I regolatori temono che, date le dimensioni di Amazon, le piccole e medie imprese non abbiano alternative alla presenza sulla piattaforma del colosso di Seattle e accettino termini poco convenienti nella relazione commerciale con Amazon.
Un elemento chiave dell’inchiesta Usa sarà definire l’universo competitivo di Amazon. L’azienda sostiene di essere un retailer e che i concorrenti sono sia i retailer sia online che offline. Tale definizione fa di Amazon un operatore che controlla appena il 4% del mercato retail in America. Se invece Amazon viene considerata un operatore specifico delle vendite online, allora il suo share negli Stati Uniti sfiora il 40%. Se si restringe il campo a singole categorie di prodotto, come i libri in formato elettronico, il dominio di Amazon si allarga.
La Ftc dovrà anche chiarire quale sia il peso di Amazon sui merchant. Molte aziende che vendono online realizzano il 90% o più del loro fatturato su Amazon e ciò le rende vulnrabili a qualunque condizione Amazon voglia imporre o a improvvise modifiche nei suoi termini d’uso, dicono i venditori sentiti da Bloomberg. Alcuni hanno svelato di essere rimasti intimiditi dal questionario della Ftc, perché temono ritorsioni da parte di Amazon, e hanno chiesto la garanzia che le loro risposte restassero anonime. Alcuni merchant hanno riferito di aver visto i loro prodotti finire in fondo alla lista dei risultati di ricerca su Amazon perché il prezzo a cui la piattaforma li vendeva era superiore a quello offerto da concorrenti come Walmart.
Se i merchant sono così dipendenti da Amazon da non voler abbassare i prezzi sulla piattaforma online dominante rispetto a quelli che si trovano su Walmart o eBay, questo può danneggiare la concorrenza, ha dichiarato Diana Moss, presidente dell’American antitrust institute, una nonprofit che sostiene una corretta e puntuale applicazione delle norme sulla concorrenza. “Questo è il nodo di un’indagine come quella della Ftc, è per questo che Amazon minimizza il suo potere di mercato”.
Il colosso di Seattle non ha commentato la notizia pubblicata da Bloomberg ma a giugno il suo top manager del ramo Consumer business, Jeff Wilke, aveva dichiarato a proposito di possibili indagini da parte della Ftc, che Amazon “ritiene che tutte le grandi realtà di un’economia debbano finire sotto la lente delle autorità. Il nostro lavoro è costruire il tipo di azienda che supera tale scrutinio a testa alta”.
Il rapporto di Amazon coi merchant è già stato sanzionato in Francia con una multa da 4 milioni di euro: un tribunale di Parigi ha ritenuto il colosso americano delle vendite online responsabile di aver applicato condizioni inique alle aziende che vendono sulla sua piattaforma online in Francia e ha condannato Amazon a modificare alcune delle clausole dei contratti che impone ai merchant per rafforzare i loro diritti. Il ministero dell’Economia aveva fatto causa ad Amazon nel 2017 dopo un’indagine condotta dall’ente per la concorrenza Dgccrf da cui era emerso che una serie di condizioni contrattuali previste dal colosso americano creavano un rapporto commerciale “sbilanciato” tra la piattaforma e i merchant a svantaggio di questi ultimi e in violazione della legge francese sul commercio.