LA RICERCA

L’Italia post-lockdown: accelerano e-commerce, food delivery e locker

I dati della survey di Nomisma-Crif: nel 2020 il 37% dei food shopper ha intensificato gli acquisti, ma cresce anche la spesa per i prodotti non alimentari. 19 milioni di persone comprano su Internet i prodotti del largo consumo confezionato

Pubblicato il 17 Nov 2020

nomisma-crif-e-commerce

Il periodo dell’emergenza pandemia ha portato gli italiani a intensificare gli acquisti online, privilegiando anche le modalità di consegna che prima erano meno diffuse, come i locker. E’ quanto emerge dai dati dell’osservatorio “The world after lockdown” di Nomisma e Crif, che da sette mesi analizza le conseguenze delle misure per contenere la pandemia su un campione di mille italiani tra i 18 e i 65 anni. Secondo i risultati della ricerca nel 2020 il 37% dei food shopper online ha speso di più utilizzando l’e-commerce, mentre il 24% ha comprato più prodotti non alimentari su Internet.

Se si prende in considerazione in generale il paniere dei beni di largo consumo, l’abbigliamento, l’elettronica e tutti gli altri beni semi-durevoli come elettrodomestici grandi e piccoli, elettronica di consumo, giocattoli, casalinghi, mobili e arredo, brico, il 70% del campione ha effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo anno. Quanto poi ai prodotti del solo largo consumo confezionato, quindi alimentari, bevande, prodotti per la cura della casa e l’igiene della persona, pet care acquistati su tutti i canali digitali, gli acquirenti online sono oggi più di 19 milioni.

Cosa c’è nel carrello degli e-shopper

La tendenza all’accelerazione dell’e-commerce che si è registrata con il lockdown è proseguita anche dopo l’allentamento delle misure di prevenzione dei contagi, e ha portato il ad esempio a un aumento degli acquisti online di cibi e bevande, come dicevamo, per quasi 4 italiani su 5.  In aggiunta a questa tendenza, si assiste anche a segnali di “apertrura” verso l’e-commerce anche da chi non effettua spese su Internet: il 29% infatti afferma di voler sperimentare in futuro questa modalità di shopping. In media il carrello digitale dell’italiano medio è composto per il 67% da prodotti alimentari e bevande e per il 33% da beni non food (al 17% i prodotti per la cura della persona e al 7% quelli per la pulizia della casa, con un ulteriore 7% dedicato al pet care).

Non soltanto grande distribuzione

La crescita del commercio elettronico non ha riguardato soltanto gli operatori della grande distribuzione, comunque utilizzata dal 73% degli e-shopper: con il lockdown e la difficoltà di trovare slot disponibili per la spesa online infatti gli italiani sono stati spinti a sperimentare anche altri canali, come i pure players, utilizzati dal 32% du chi ha acquistato prodotti food e i siti o le applicazioni specializzati in food & beverage, che sono stati da 13% di chi ha acquistato cibo online.

Le modalità di consegna

La consegna a domicilio, utilizzata dal 78% del campione, non è l’unica modalità scelta dagli italiani per farsi recapitare i prodotti ordinati. Il 16% ha infatti scelto il click & collect, andando quindi a ritirare gli ordini al punto vendita, mentre il 6% dei food shopper online ha scelto gli armadietti self service più vicini, i cosiddetti locker.

I pro e i contro della spesa online

In cima agli aspetti positivi della spesa alimentare online secondo i risultati del sondaggio c’è la possibilità di acquistare 24 ore su 24, citato dal 27% di chi acquista food tramite Internet. Il 18% preferisce l’online per evitare code e scegliere con più calma i prodotti da mettere nel carrello e il 17% non vuole rinunciare alla comodità di non doversi spostare da casa. Quanto agli aspetti negativi, tutto ruota attorno alla shop experience: quindi il piacere di fare la spesa dal vivo per il 37% del campione, il poter vedere e toccare i prodotti prima di metterli nel carrello (21%). Il 10% inoltre giudica troppo alti i costi di spedizione e il 9% afferma che i prezzi sul web non siano sempre convenienti.

Oltre il food

Tra i prodotti più acquistati dagli italiani ci sono quelli di informatica ed elettronica (48%) abbigliamento e calzature (30%), farmaci da banco/parafarmaci o integratori (24%) e arredo/accessori per la casa (20%). Tra i marketplace preferiti le grandi piattaforma come Amazon o Ebay (per il 69% del campione), seguiti dai negozi online specializzati in una categoria di prodotti preferiti dall’11% e da shop online di negozi/catene fisici indicati dal 10%.

La soddisfazione degli utenti

L’83% degli utenti si ritiene soddisfatto del servizio offerto dalle piattaforme generaliste: i clienti di questo canale premiano l’ampiezza degli assortimenti e la condizione/integrità dei prodotti. Tra chi acquista non food tramite negozi plurimarca specializzati nella vendita online di una particolare categoria di prodotto, il grado di apprezzamento è del 75%, mentre la percentuale di utenti soddisfatti degli shop online monomarca è pari al 64%.

Il meal delivery

Nel 2020 il giro d’affari del meal delivery, complici lockdown e “coprifuoco”, ha raggiunto i 706 milioni di euro con un incremento del +19% rispetto al 2019. Circa il 25% dell’intero settore del cibo a domicilio è trainato dagli ordini online contro il 18% del 2019. Nel 2020 sette italiani su dieci hanno ordinato piatti pronti da ristoranti/pizzerie/altri locali per l’asporto o con consegna a domicilio. Il 28% lo ha fatto tramite piattaforme di consegne e il 12% ha usato direttamente il sito/app del negozio o ha prenotato tramite social, whatsapp, telefono.

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