STRATEGIE

Stellantis debutta nell’e-commerce: Italia banco di prova

Il nostro sarà il primo Paese dove sarà operativa la piattaforma che consentirà di acquistare online i veicoli di tutti i brand del gruppo. Il country manager Santo Ficili: “Rispondiamo ai cambiamenti della mobilità e del comportamento dei consumatori”. Ma l’azienda resta sotto i riflettori per il chip shortage

Pubblicato il 20 Set 2021

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Stellantis sceglie l’Italia per debuttare nell’e-commerce. Il nostro sarà il primo Paese dove sarà operativa la piattaforma completamente digitale capace di integrare online e offline, seguendo ogni fase della vendita e garantendo le peculiarità di ogni brand nella customer journey.

Il servizio coinvolge tutti i brand del gruppo: Abarth, Alfa Romeo, Citroen, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Opel e Peugeot.

L’acquisto online garantisce la possibilità di reso entro 14 giorni dalla consegna e ordini senza vincoli, oltre a prezzi e promozioni dedicate. Alla nuova piattaforma di
commercio elettronico si potrà accedere dai siti ufficiali di tutti i marchi Stellantis e da quelli dei dealer.

“Stellantis continua così a rispondere ai cambiamenti nella mobilità e nel comportamento dei consumatori sviluppando soluzioni innovative per la vendita di auto online, oltre alle vendite nelle concessionarie, che mantengono un ruolo centrale
nella nostra strategia – spiega Santo Ficili, Country Manager di Stellantis in Italia.

“L’aspetto vincente è l’integrazione tra gli aspetti virtuali, online, e quelli tradizionali: il dealer mantiene la propria centralità e resta attore protagonista del processo d’acquisto – dice – Acquisisce però un ulteriore punto di contatto con i clienti in modo da intercettare e soddisfare le nuove esigenze di acquisto. La digitalizzazione rappresenta un passo fondamentale per soddisfare pienamente le necessità dei nostri clienti e migliorarne l’esperienza con i nostri brand e i nostri dealer, che restano comunque il perno della strategia operativa”.

Per Stellantis dunque l’e-commerce non è solo un nuovo market  place da sviluppare, ma una vera e propria startup che vuole offrire  un’esperienza diversa seppur coerente con il processo di acquisto  tradizionale e che entra in una nuova fase con il lancio di una  piattaforma di commercio elettronico.

Attualmente sono quasi 27 milioni gli e-Shoppers nel nostro Paese, consumatori digitali che hanno dimestichezza con gli acquisti fatti dal proprio computer o da qualsiasi altro device. In base a un’indagine Google per Stellantis Italia, una persona su quattro si dichiara già oggi pronta all’acquisto di un’auto nuova online, con una crescita di 4 punti percentuali rispetto al periodo pre-Covid, e questi numeri trovano riscontro nelle oltre 6.000 iscrizioni alle piattaforme di e-Commerce di Stellantis, con oltre 2.500 clienti che hanno acquistato una nuova vettura del Gruppo. E l’80 percento degli acquisti ha interessato un modello con tecnologia 100 percento elettrica, plug in hybrid o mild hybrid.

Il caso chip shortage

Intanto Stellantis resta sotto i riflettori per la carenza dei chip che si sta abbattendo sul settore automotive. “La situazione del settore”, ha sottolineato nei giorni scorsi il Segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano, responsabile del settore automotive, “si sta ulteriormente aggravando negli ultimi giorni a seguito degli stop annunciati in tutti gli stabilimenti di assemblaggio del gruppo Stellantis per la carenza dei semiconduttori, e questo impatterà negativamente su tutta la componentistica diretta e indiretta. Nelle ultime ore Stellantis annuncia la riduzione dei turni con il relativo ridimensionamento occupazionale di oltre 900 lavoratori in Sevel, l’unico stabilimento a pieno regime che pesava oltre il 40% del totale della produzione Italiana. La situazione sta precipitando, ed è necessario un intervento del Governo nell’immediato per porre al centro il futuro degli stabilimenti Italiani”, continua Uliano. “Per quanto riguarda il settore automotive è indispensabile individuare specifiche risorse ed investimenti per attuare una vera e propria reindustrializzazione che accompagni le aziende e i lavoratori, cercando di evitare la prospettiva di oltre 60 mila licenziamenti nel nostro paese.”

La carenza dei chip renderà ancora più difficile la ripartenza del mercato europeo dell’auto, che a luglio e ad agosto ha fatto segnare una contrazione a doppia cifra. Le immatricolazioni sono scivolate del 19%, per un totale di 622.993 unità consegnate: sono i dati dell’Acea, ‘Associazione europea dei costruttori di automobili, secondo cui i cali si sono fatti sentire in tutti i principali mercati del Vecchio Continente, dalla Spagna (-28,9%) alla Francia (-15%), comprese Italia (-27,3%) e Germania (-23%). A luglio, le vendite erano calate diminuite del 23% su base annua a 823.949 veicoli. Considerando i primi otto mesi dell’anno, da gennaio ad agosto, le immatricolazioni sono invece salite dell’11%, per un totale di 6,8 milioni di unità vendute: l’Italia ha fatto meglio di altri Paesi (+30,9%), seguita da Francia (+12,8%), Spagna (+12,1%) e Germania (+2,5%).

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