I PROVVEDIMENTI

Vendita farmaci “fake” online: i Nas oscurano 61 siti

Proposti farmaci pubblicizzati come anti-Covid e vari prodotti non autorizzati. “Rischi per la salute, i cittadini prestino la massima attenzione”

Pubblicato il 13 Giu 2022

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Sono 61 i siti oscurati dai carabinieri dei Nas nel 2022 nell’ambito dell’attività di contrasto al cybercrime farmaceutico finora condotta: si tratta di siti internet attivi e raggiungibili anche dall’Italia, che offrivano all’utenza diverse tipologie di medicinali, tra i quali anche alcuni pubblicizzati come anti-Covid, e vari prodotti in violazione delle vigenti disposizioni. Ancora una volta, affermano i Nas in una nota, “si invitano i cittadini a diffidare delle offerte in rete di medicinali e prodotti non autorizzati o di dubbia provenienza, mettendoli in guardia sui gravi rischi per la salute”.

Anche dopo la cessazione dello stato di emergenza e la progressiva riduzione delle misure emergenziali, affermano i Nas, “il mercato virtuale veicolato dalla rete internet continua a confermarsi un’importante fonte di commercio e approvvigionamento di farmaci a uso umano, molto spesso non autorizzati, con claim accattivanti e asseritamente vantanti proprietà in grado di prevenire e curare diverse patologie”.

Come già emerso in precedenti controlli, l’offerta è particolarmente attiva sul surface web, ovvero la parte “in chiaro” e indicizzata della rete aperta a un pubblico indiscriminato di utenti, attraverso siti collocati su server esteri, prevalentemente in area extra Ue, e con riferimenti di gestori non individuabili. L’attività di web patrolling ha quindi portato i militari del Reparto operativo a eseguire la lunga serie di provvedimenti d’inibizione all’accesso dal territorio nazionale (cd. “oscuramento“) emessi dalle competenti direzioni generali del ministero della Salute.

Anche medicinali anti-Covid

Oltre a una serie di farmaci recanti varie indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione, nonché vendibili solo in farmacia, tra cui alcuni riconducibili al trattamento della disfunzione erettile, sulle vetrine virtuali dei siti oscurati erano offerti medicinali correlati alla cura del Covid-19, a base di principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego clinico o sperimentale. Rilevata, infatti, la presenza dell’ivermectina, per la quale l’Ema, nel marzo 2021, ha emanato una nota con cui raccomanda di non utilizzare il principio attivo per la prevenzione o il trattamento di Covid-19 al di fuori degli studi clinici, dell’antibiotico azitromicina, rispetto al quale l’Aifa ha fornito ai clinici elementi utili a orientare la prescrizione, degli antivirali lopinavir/ritonavir e dell’antimalarico idrossiclorochina, in merito ai quali l’Agenzia regolatoria ha emanato puntuali raccomandazioni circa l’utilizzo off label.

Presenti anche farmaci contenenti tossina botulinica utilizzabili solo sotto controllo di personale sanitario, nonché dispositivi medici iniettabili per via sottocutanea (cd. filler) a base di acido ialuronico, anch’essi devoluti all’esclusivo impiego da parte di sanitari. Ed ancora: prodotti cosmetici con etichettatura irregolare, medicinali veterinari e un integratore alimentare di provenienza estera asseritamente destinato alla perdita di peso, a base di un ingrediente non autorizzato.

Necessario verificare la presenza del logo nazionale

I Nas ricordano quindi che la vendita on line di farmaci soggetti a obbligo di prescrizione è assolutamente vietata e che, per quanto concerne l’offerta in vendita dei “medicinali senza obbligo di prescrizione”, è necessario verificare sempre la presenza del previsto logo identificativo nazionale cliccando il quale si viene rimandati alla pagina web del sito internet del Ministero contenente i dati di autorizzazione.

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