IL CASO

Zalando, azione legale contro la Ue: “Non siamo una grande piattaforma”

La compagnia si appella alla Corte di Giustizia per contestare la configurazione come very large online platform che fa scattare regole stringenti nell’ambito del Digital Services Act. “Disparità di trattamento causata dall’assenza di una metodologia chiara e coerente. Siamo ben sotto la soglia dei 45 milioni di utenti”

Pubblicato il 27 Giu 2023

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Sosteniamo il Digital Services Act e i suoi obiettivi ma la Commissione europea ha interpretato erroneamente i numeri dei nostri utenti e non ha riconosciuto il nostro modello di business, basato soprattutto sul retail. Il numero di visitatori europei che acquistano dai nostri partner è di gran lunga inferiore rispetto alla soglia fissata dal Dsa per essere considerati una very large online platform”. Non rientriamo in questa categoria: Robert Gentz, co-ceo di Zalando spiega così l’azione legale avviata contro la Commissione europea presso la Corte di giustizia per contestare la denominazione in qualità di “Very Large Online Platform” (Vlop) ai sensi del Digital Services Act. Designazione fa scattare regole specifiche e stringenti per affrontare i rischi sistemici che si presume comportino servizi di grandi dimensioni per gli europei e la società.

La questione della disparità di trattamento

“Zalando contesta la disparità di trattamento causata dall’assenza di una metodologia chiara e coerente per valutare se un’azienda è propriamente una Vlop, ovvero una piattaforma di grandi dimensioni. Inoltre, l’azienda sostiene inoltre che la Commissione europea non ha tenuto conto della natura ibrida del proprio modello di business e che non presenta un “rischio sistemico” di diffusione di contenuti dannosi o illegali da parte di terzi”, puntualizza l’azienda in una nota in cui si aggiunge che “Zalando offre prodotti di alta qualità da brand partner ben consolidati e non presenta un “rischio sistemico” di diffusione di contenuti dannosi o illegali da parte di terzi, come si presume per le Vlop. Zalando ha messo in atto processi e verifiche rigorose e approfondite che i brand partner devono seguire per garantire che i prodotti e i contenuti del sito web o dell’’app soddisfino standard etici e di qualità specifici e predefiniti”.

Il modello di business ibrido

Secondo l’azienda dunque la Commissione europea “ignora il modello di business ibrido retail” dove i prodotti sono venduti da Zalando mentre tramite il “Partner Program” e il “Connected Retail Program” marchi affermati, rivenditori e negozi con sedi fisiche vendono direttamente ai clienti di Zalando. “Il business retail di Zalando ha costituito il 64% del Gmv (Gross Merchandise Volume) nel 2022, mentre il Partner Program e il Connected Retail Program il 36% del Gmv. Il Dsa non si applica ai servizi al dettaglio e pertanto, il numero di clienti di Zalando Retail non dovrebbe essere preso in considerazione nella designazione come Vlop da parte della Commissione”.

La conta degli utenti

Zalando sostiene che “la mancanza di trasparenza e consistenza nel modo in cui si contano gli ”utenti attivi del servizio” risulta in una disparità di trattamento”. Zalando ha dichiarato di avere circa 31 milioni di utenti attivi medi mensili del suo servizio corrispondenti a “Partner Program” e al “Connected Retail Program”. “Si tratta di una cifra ben al di sotto della soglia di 45 milioni per essere designati come Vlop. Infatti, mentre molte aziende designate come Vlop dalla Commissione hanno riportato gli utenti registrati, Zalando ha indicato il numero di visitatori, un termine molto più ampio che include anche duplicazioni. Altre aziende ancora hanno preferito non pubblicare i loro numeri esatti. Senza criteri standardizzati o una metodologia chiara, la Commissione europea ha valutato se un’azienda è una “Very Large Online Platform” in modo casuale e disomogeneo”.

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