Valorizzazione della ricerca industriale, dell’innovazione, della formazione avanzata, e sviluppo di filiere di specializzazione intelligente nell’ambito dell’agroalimentare, dell’edilizia, dell’energia, dei beni culturali, delle tecnologie per la salute, della meccatronica, dell’industria 4.0 e del digitale.
Sono questi gli obiettivi del Protocollo d’intesa siglato dal vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico e Lavoro trentino Alessandro Olivi e dell’assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna Palma Costi.
L’accordo impegna i due territori – che hanno da tempo sviluppato una forte inclinazione a fondare le proprie politiche di sviluppo sulla ricerca, l’innovazione tecnologica e il capitale umano – a favorire opportunità di collaborazione e scambio di conoscenza tra laboratori e imprese nonché a rafforzare reciprocamente l’efficacia delle strategie regionali di specializzazione intelligente, a promuovere la crescita di startup innovative.
Le attività di coordinamento, monitoraggio e verifica in merito alle azioni previste dall’Accordo sono affidate per la Provincia autonoma di Trento al Dipartimento per lo Sviluppo economico e lavoro, e per la Regione Emilia-Romagna al Servizio ricerca, innovazione, energia ed economia sostenibile.
Il Trentino considera le tematiche dell’Industria 4.0 prioritarie per lo sviluppo territoriale, promuovendo da molti anni una precisa “Strategia per la Ricerca e l’Innovazione”, attraverso un sistema articolato di normative, strumenti e centri di ricerca e formazione (tra cui l’Università degli Studi di Trento, la Fondazione Bruno Kessler, e la Fondazione Edmund Mach). Fra le specializzazioni presenti in Trentino quelle relative alle varie branche dell’intelligenza artificiale, alle biotecnologie, alla ricerca genomica. La Provincia si è dotata inoltre ad una agenzia territoriale, Trentino Sviluppo, la cui missione è favorire lo sviluppo sostenibile del sistema imprenditoriale trentino. Trentino Sviluppo, Università degli Studi di Trento, Fbk e Fem, hanno costituito a loro volta a Hub Innovazione Trentino-Hit, società che ha l’obiettivo di promuove e valorizzare il sistema della ricerca trentino, al fine di favorire lo sviluppo dell’economia locale.
L’Emilia-Romagna, a sua volta, possiede significative competenze scientifiche e tecnologiche, in particolare nell’ambito delle micro e nanotecnologie e nei materiali avanzati, nel calcolo e nel supercalcolo de Big Data, nella microelettronica e sensoristica, nella biologia molecolare e nella medicina rigenerativa.
In Emilia-Romagna è stata istituita, inoltre, la società consortile per azioni Aster – con la partecipazione della Regione, delle Università presenti sul territorio, del Cnr e dell’Enea, di Unioncamere Emilia-Romagna – per svolgere attività di coordinamento e valorizzazione dei laboratori della Rete Regionale Alta Tecnologia e delle loro risorse. Sviluppata, inoltre, a partire dalle Università e dagli enti di ricerca presenti sul territorio, una rete di strutture di ricerca industriale e trasferimento tecnologico mirata agli ambiti di maggiore interesse.
A ciò si aggiunge che la Regione Emilia-Romagna e la Provincia autonoma di Trento, a supporto delle proprie strutture dedicate alla ricerca e l’innovazione, contribuiscono allo sviluppo di rilevanti network nazionali ed internazionali, tra cui i Cluster Tecnologici Nazionali, le Knowledge Innovation Communities (Digital, Raw Material e Climate), la Vanguard Initiative.