L’INTERVISTA

Edge data center, la spinta di Open Fiber. Lazzaroli: “Cantieri al via da metà anno”



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Per gli operatori una soluzione end-to-end: dalla fibra alla raccolta dei dati, dalla conservazione e al trattamento locale fino al trasporto verso i punti di interscambio. “Grandi benefici per gli utilizzatori dei servizi che potranno godere di elevate prestazioni in termini di produttività e funzionalità”

Pubblicato il 17 apr 2024



lazzaroli

“La rete in fibra di Open Fiber è una autostrada su cui si andrà progressivamente a realizzare un sistema articolato, composto da edge data center connessi tra loro e collegati ad altissima velocità ai grandi data centers nazionali presenti nel nostro Paese. Andrea Lazzaroli, responsabile Marketing Operativo Mercato Business di Open Fiber illustra a CorCom le nuove sfide tecnologiche per lo sviluppo delle smart city ma anche di applicazioni mission critical a servizio del Paese. “La rete di Open Fiber ha caratteristiche che la rendono adatta ad ospitare edge data center: è distribuita su tutto il territorio nazionale e, già oggi, è presente in oltre 5.000 comuni italiani, dalle metropoli ai piccoli borghi. Su questa rete – totalmente in fibra ottica – insistono circa 3.000 siti di Open Fiber la cui dimensione varia dai grandi edifici nelle aree urbane fino agli shelters e cabinet stradali nei piccoli borghi”.

Lazzaroli quali sono i plus dei data center edge rispetto a quelli “tradizionali”?

Per edge data center si intende normalmente un data center collocato ai “bordi” della rete. La differenza rispetto ai data center centralizzati non è però solo nella posizione, ma anche nelle caratteristiche del sito e nelle quantità di siti. In particolare, l’estensione progressiva dai data center centralizzati ai data center edge implica uno sviluppo verso siti caratterizzati da una maggiore numerosità e da una minore dimensione. A guidare questa evoluzione saranno le nuove tecnologie – come 5G, IoT e intelligenza artificiale – ed i servizi a bassa latenza, già disponibili ma ancora non così diffusi sul mercato, tra cui la guida autonoma, la realtà aumentata, le smart cities e in generale le applicazioni che richiedono l’edge computing.

Qual è la situazione del mercato?

Ad oggi, circa il 43% dello spazio adibito alla data center colocation è concentrato nell’area di Milano, tuttavia il baricentro del mercato si sta via via spostando anche nell’area di Roma e nel centro-sud Italia. Nel corso dei prossimi anni diversi player internazionali e nazionali hanno dichiarato di voler investire oltre 15 miliardi di euro in Data Center, e le nuove aperture tendono a confermare il trend verso l’edge. I settori che traineranno maggiormente lo sviluppo di questa tecnologia sono senza dubbio quelli che richiedono tempi di riposta rapidi come, ad esempio, l’accesso ai contenuti, e l’edge computing in cui la potenza di calcolo distribuita non deriva più solo dal device che viene utilizzato, ma anche da contenuti e calcolatori che si trovano in prossimità, nella rete.

Passiamo al piano Open Fiber: quali sono gli obiettivi?

Open Fiber è presente sul mercato come soggetto abilitatore della trasformazione digitale del paese, con la realizzazione di una rete in fibra ottica che collega tra loro le famiglie, le scuole, gli ospedali, le pubbliche amministrazioni e i principali siti produttivi distribuiti sulla maggior parte del territorio nazionale. Con l’introduzione degli edge data center Open Fiber si pone l’obiettivo di facilitare ulteriormente la trasformazione digitale, collegando alla propria infrastruttura anche i siti dove poter trattare i dati. In questo modo si rende disponibile agli operatori una soluzione end-to-end interamente in fibra che va dalla raccolta del dato (reti di accesso) alla conservazione e trattamento locale (edge data center) al trasporto verso internet e punti di interscambio (reti di trasporto). E l’obiettivo di Open Fiber è anche quello di semplificare ulteriormente questo modello end-to-end offrendo, a chi lo desidera, un riferimento unico per siti edge distribuiti su tutto il territorio nazionale. Ne beneficeranno gli utilizzatori dei servizi che potranno godere di elevate prestazioni per servizi ad alta qualità, che andranno dall’entertainment ad applicazioni legate alla produttività.

E cosa prevede in dettaglio la roadmap?

I primi edge data center saranno realizzati nella seconda metà del 2024 e nei mesi successivi si procederà a realizzare un livello di edge data center regionali collegati tra loro e verso i grandi data center centralizzati. Questa costituisce la prima fase del progetto a cui seguirà una fase di espansione dei siti regionali fino al livello di provincia e oltre, interamente guidata dalla domanda del mercato. Anche i servizi resi disponibili andranno aumentando nel tempo. Il punto di partenza sarà centrato su due pilastri. Il primo è costituito dall’ospitalità degli apparati in isole dedicate all’interno dei siti di Open Fiber, con specifiche soluzioni per l’alimentazione ed il raffreddamento. Il secondo è costituito dal collegamento degli apparati alle reti metropolitane ed alle reti di trasporto. Open Fiber è aperta a costituire partnership con altri soggetti che vogliano partecipare allo sviluppo delle soluzioni edge, arricchendo la soluzione con altri servizi locali aggiuntivi.

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