IL CASO

Il Note 7 mette nei guai Samsung: utili a -33%

La compagnia sud-coreana rivede al ribasso le previsioni per il 3° trimestre fiscale dopo lo stop agli smartphone: a rischio un terzo dei profitti e 2mila miliardi di won di ricavi. Al via i rimborsi per i consumatori italiani

Pubblicato il 12 Ott 2016

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Samsung taglia le stime del terzo trimestre 2016 dopo lo stop alla produzione e alla distribuzione commerciale dei Galaxy Note 7. L’utile operativo, secondo le previsioni della compagnia sud-coreana, dovrebbe scendere a quota scendere del 33% a 5.200 miliardi di won sudcoreani (circa 4,6 mld di dollari) rispetto alla stima iniziale di circa 7.800 miliardi di won rilasciata la scorsa settimana. Confrontato con lo stesso periodo dello scorso anno, si tratta di un calo del 29,6% e del 36,12% rispetto al trimestre precedente. Il caso dei Note 7 si farà sentire anche sui ricavi, che nel 3° trimestre 2016 dovrebbero calare di 2mila miliardi di won scendendo da 49mila a 47mila miliardi (-9% su base annuale).

Ieri il colosso asiatico ha bloccato le vendite e interrotto la produzione e il replacement negli Usa del suo prodotto di punta, decretando così la fine di quello che ad agosto aveva lanciato come lo smartphone più sofisticato in commercio. I dispositivi immessi sul mercato rischiano di esplodere (il problema è chimico) e dunque rappresentano un pericolo per gli utilizzatori, che ieri sono stati invitati a spegnere e a farseli sostituire, in attesa dei risultati di ulteriori indagini per capire le cause dell’autocombustione.

Statistic: Global smartphone shipments forecast from 2010 to 2020 (in million units)* | Statista


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Samsung sta vivendo un periodo complicatissimo. Non solo c’è la costante pressione degli azionisti sul management, in cui è recentemente entrato il nipote del fondatore Jay Y. Lee, ma anche e soprattutto la concorrenza agguerrita nel segmento smartphone, con l’avanzata di Huawei e l’arrivo degli smartphone di Google che potrebbero mettere in seria crisi uno dei business più profittevoli della compagnia sud-coreana. Secondo gli analisti il caso Note 7 costerà almeno 1 miliardo di dollari, anche il conto potrebbe salire fino a sfiorare i 17 miliardi.

Relativamente al mercato italiano, ricorda Samsung in una nota, “il prodotto non è mai stato ufficialmente messo in commercio, se non attraverso una prima fase di pre-ordine di circa 4mila unità, di cui consegnate meno della metà”. A tutti i consumatori che hanno effettuato il pre-ordine sarà garantito “il rimborso totale e immediato dell’importo versato” e verranno comunque spediti “i premi promessi in fase di pre-ordine”.

Ad avvantaggiarsi della grande batterie di Samsung sarà soprattutto Apple che, secondo gli analisti di Cfra, guadagnerà un quota mercato dell’1%, vendendo tra i 14 e i 15 milioni di device in più. Gli esperti si aspettavano per Apple la vendita di 45 milioni di iPhone nel trimestre concluso a settembre, in ribasso rispetto ai 48 milioni dello stesso periodo di un anno fa. Ma la stima, alla luce dell’effetto Samsung,
potrebbe essere rivista al rialzo e questo spiega il rafforzamento del titolo della casa di Cupertino, che sta vivendo la migliore performance dell’anno in questi giorni.

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