TORRI

Ei Towers, il governo rinuncia al golden power: più vicina l’Opa F2i-Mediaset

La decisione dell’esecutivo formalizzata durante l’ultimo consiglio dei ministri su proposta del ministro Tria. Via libera all’offerta pubblica d’acquisto della newco 2i Towers, che punta al delisting e alla separazione tra impianti per la Tv e per le telco, in vista del polo delle torri

Pubblicato il 10 Ago 2018

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Luce verde del governo per l’offerta pubblica di acquisto su EI Towers promossa da F2i e Mediaset. “La presidenza del Consiglio dei ministri – recita un comunicato di Palazzo Chigi ha trasmesso a F2i copia della delibera del Consiglio dei ministri di data 8 agosto 2018, con la quale è stata accolta la proposta del ministero dell’Economia e delle Finanze di non esercizio dei poteri speciali e di consenso al decorso dei termini previsti”.

Il pronunciamento dell’esecutivo apre così la strada alla strategie di F2i e Mediaset, che attualmente è il maggiore azionista della società delle torri. L’Opa volontaria sull’intero capitale di Ei Towers è stata promosso tramite il veicolo societario di 2i Towers, detenuto da 2i Towers holding, indirettamente controllata da F2i e in cui Mediaset detiene una quota di minoranza.

EI Towers, società quotata, è proprietaria e gestisce la principale rete italiana per la trasmissione del segnale televisivo (oltre 2.300 torri), una rete per la trasmissione dei servizi di telefonia mobile (oltre 1.100 torri) e dispone di una dorsale in fibra ottica di oltre 6.000 km a servizio della propria infrastruttura. L’Opa, che sarebbe un primo passo verso il delisting della società,  prevede un corrispettivo di 57 euro per azione, per un premio del 19,2% rispetto ai prezzi medi ponderati registrati nei sei mesi precedenti l’annuncio dell’offerta.

“L’operazione – spiegava F2i al momento del lancio dell’Opa – è volta a rafforzare le prospettive industriali di EI Towers attraverso una progressiva separazione e distinzione proprietaria tra società che detengono asset infrastrutturali di telecomunicazioni e società erogatrici di contenuti televisivi, dinamica già da tempo avviatasi positivamente a livello internazionale”.

Mediaset insieme a F2i vuole “valorizzare un asset rilevante” e nel contempo “rafforzare la strategia di focalizzazione sul core business della televisione gratuita”, spiega la società. Con il riassetto azionario e il fondo istituzionale che ne controllerà il 60% (Mediaset resterà al 40%) EI Towers potrà ripensare alle operazioni che erano rimaste nel cassetto: tra tutte l’eventuale integrazione con Rai Way per formare un polo nazionale delle torri, di cui si sparla dai tempi dell’Opa fallita sui Rai Way. acquisisce “il ruolo di operatore indipendente, uno status che consentirà di partecipare più agevolmente al processo di consolidamento del business delle torri broadcasting e di quelle telefoniche in atto a livello nazionale e internazionale”. Per Mediaset “il business delle torri di trasmissione riveste un ruolo strutturale nel business tv”.

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