E’ stato firmato oggi pomeriggio il regolamento Eidas, che fissa le norme per l’identificazione e la firma digitale europea. A firmare il documento alla presenza di Neelie Kroes, commissario uscente per l’Agenda digitale, sono stati il sottosegretario Antonello Giacomelli e il relatore del regolamento, l’europarlamentare Marita Ulvskog.
Il regolamento eIDAS (electronic identification and trust services for electronic transactions in the internal market) consentirà di dare valore legale all’identificazione, al riconoscimento e alla firma digitali di ogni persona giuridica negli stati Ue, pubblica e privata.
Il regolamento UE 910/2014 è in vigore dal 17 settembre scorso, ma sarà applicato, per quanto riguarda servizi fiduciari come la posta elettronica certificata, a partire dal luglio 2016 per dare tempo agli stati di adeguare servizi e legislazioni nazionali.
Quanto alla carta d’identità elettronica, a partire dalla seconda metà del 2015 su base volontaria e soltanto dal 2018 come obbligo di legge, un cittadino italiano potrà utilizzare il proprio e-documento per accedere a servizi pubblici online di un altro paese europeo per i quali è richiesto l’uso di un mezzo di identificazione elettronica.
Durante la firma, che è stata presentata come un ulteriore passo verso la realizzazione del mercato unico europeo, la Kroes ha mandato una e-mail con firma digitale al nuovo presidente della commissione, Jean-Claude Juncker, chiedendogli di “mettere in pratica i nostri proposti” impegnando la Commissione a utilizzare fatture elettroniche, e-procurement e firma digitale sotto la sua presidenza.
“Il nostro regolamento sull’identità digitale e i trust service mette a disposizione un sistema di regole stabile per servizi sicuri, e un unico regolamento per tutta Europa. Questo renderà il sistema più conveniente e affidabile per ogni consumatore, ogni Governo e ogni impresa”.
Le caratteristiche principali del sistema di regole sono l’interoperabilità, la gestione dei rischi e alcuni principi fondanti come la trasparenza, l’affidabilità, e la neutralità delle tecnologie. “e più di tutto – continua Neelie Kroes – consente molte nuove transazioni e interazioni attraverso I confine nazionali. Questo è un ingrediente essenziale per arrivare al single market europeo e farlo funzionare nell’era digitale”.
Ma per arrivare a ottenere questo risultato ci sarà bisogno, sottolinea il commissario, della piena collaborazione del settore privato.
“Gli acquisti della pubblica amministrazione nell’Unione europea ammontano a migliaia di miliardi di euro, un euro su cinque del nostro prodotto interno lordo. Tagliarne il costo anche soltanto dell’1% vorrebbe dire risparmiare 20 miliardi di euro ogni anno. E si può fare: dai servizi di e-Government in Europa ci aspettiamo risparmi vicini ai 15 miliardi di euro dal 2020”.
Ma per il futuro I passi da compiere sono ancora molti e importanti: “Abbiamo messo in piedi il sistema, ed è un importante primo passo – sottolinea il Commissiario – ma non otterremo risultati se non lo useremo al meglio. Ciò che succederà dipende da tutti noi, governi, aziende utenti e fornitori”. “Per questo – conclude Neelie Kroes – mi appello a voi perché innoviate con nuove tecnologie e investiate in nuovi sistemi. Dobbiamo usare le opportunità che abbiamo, per avere più fiducia e dare una spinta all’economia. Per fare dell’Unione europea il posto più sicuro per le transazioni online”.