L'ANNUNCIO A FORUM PA 2022

Elettrosmog e 5G, Colao: “Entro luglio proposte per adeguare i limiti”

Il ministro per la Transizione digitale: “Stiamo lavorando con il Mise”. E sul Pnrr: “Il governo accelera, a breve via al percorso sulla telemedicina”

Pubblicato il 17 Giu 2022

vittorio_colao

Proposte entro luglio sui limiti elettromagnetici. L’annuncio arriva dal ministro della Transizione digitale, Vittorio Colao, in occasione di Forum PA 2022.
“Sui limiti elettomagnetici c’è stato un tentativo di cambiare l’anno scorso. Deve essere chiaro, si tratta di limiti infinitamente inferiori a quelli europei – ha ricordato Colao –  Stiamo lavorando con il Mise a un riforma su tante cose tra cui anche questa, mi prendo l’ impegno personale di avere delle proposte entro fine luglio”.

Il limite italiano per legge di esposizione ai campi elettromagnetici è di 6 V/m. Asstel, che rappresenta la fliliera delle Tlc, chiede da tempo un innalzamento di questi limiti, mentre alcuni comitati e associazioni si sono detti contrari perché timorosi per supposte conseguenze sulla salute.

Il Pnrr

L’intervista nella giornata di chiusura di Forum PA 2022 si è soffermata anche sui progetti del Pnrr su cui il governo sta spingendo l’acceleratore.  

“Accelerare il Pnrr è veramente dura, stiamo correndo come dei matti – ha detto Rispettare le scadenze è già un bel check”. Tra i progetti ai nastri di partenza quelli sulla telemedicina.

 “In queste ore proprio stiamo facendo partire anche tutto il percorso della telemedicina – ha annunciato – Stiamo predisponendo un qualcosa che avrà un impianto che dovrà essere per forza di cose nazionale, per far parlare medici e cittadini ovunque essi siano, ma che poi verrà gestito con dei gradi di libertà e delle scelte a livello locale per permettere poi di adattarsi”.

La formazione digitale

Nel Pnrr sono previsti 1,5 miliardi di euro per la formazione digitale, che ”devono essere scaricati il più velocemente possibile”, ha poi chiarito.  ”Nel breve dobbiamo andare dai formatori migliori, che fanno trovare lavoro alla gente, e investire sugli Its per aumentare la capacità degli istituti tecnici – ha detto il ministro – Dobbiamo lavorare e stiamo lavorando in tandem proprio per fare questo. Adesso ci impegneremo con il collega Bianchi”.

”Molti vogliono lavorare nell’informatica, a partire dalla cyber security, ma anche tutto il resto. Dobbiamo assolutamente aumentare la capacità, e qui la collaborazione pubblico-privato è importantissima”. Secondo il ministro nel selezionare i formatori sarà necessaria una ”misurazione dell’allineamento tra quello che si chiede e quello che si dà. Per due terzi dei fondi l’approccio brutale che dirà: noi i soldi li diamo a chi dimostra che chi ha fatto i suoi corsi ha trovato lavoro, oppure ha aumentato il suo stipendio se il lavoro lo aveva già, punto e basta”.

”Troveremo le forme per aiutare chi è più bravo a trovare lavoro, aumentare il suo numero di formatori e la capacità di produzione”. Secondo il ministro il formatore che chiede risorse al suo dicastero per la formazione ”deve aver misurato” i risultati. ”Se mi dice che è impossibile rispondo: mi dispiace ma la qualità della formazione professionale si misura su chi trova lavoro”

La PA digitale

Proprio nella giornata in cui sono stati pubblicati sul sito del ministero i nuovi avvisi sulla PA digitale – sono disponibili milioni del Pnrr per implementare Spid, Cie e PagoPA – Colao ha delineato la strategia per innovare la macchina pubblica.

“Noi vogliamo portare nel pubblico la migliore tecnologia che c’è al mondo. Poi ce la gestiamo noi, mettiamo noi i paletti su come usarla, non c’è nessun motivo per cui un privato possa avere il meglio del meglio, mentre il pubblico debba aspettare sei anni”.

In questo ambito “il progetto dei progetti” è certamenta quello del cloud nazionale. “Sulla strategia cloud, banco di prova della collaborazione fra pubblico e privato, siamo cresciuti – ha ammesso Colao – Il Paese sta imparando progressivamente a lavorare di piu’ fra” queste sue relata “in una maniera piu’ fluida ed efficace”.

La tecnologia “è il grande fattore unificante”, ha ricordato, spiegando che “la vera sfida è crescere in questo percorso” di collaborazione fra pubblico e privato. Però “ci deve essere la voglia e l’orgoglio del pubblico di non avere nulla da invidiare al privato, in termini di tecnologia. Questa è la grande sfida”, ha concluso.

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