“La promozione della diversità e la cultura dell’inclusione”: lo dice Satya Nadella, ceo di Microsoft, dopo le elezioni presidenziali americane, intervenendo a ruota di altri big della Silicon Valley come Tim Cook di Apple. “Abbiamo assistito al processo democratico in azione negli Stati Uniti. I risultati sono di importanza in tutto il mondo e so che c’è interesse tra i dipendenti Microsoft. Ci congratuliamo con il presidente eletto e ci aspettiamo di collaborare con tutti quelli che sono stati eletti. Il nostro impegno per la nostra missione e valori sono fermi, in particolare la promozione di una cultura diversa e inclusiva”, scrive su LinkedIn Nadella, rimandando anche ad un post del capo dell’ufficio legale di Redmond, Brad Smith, dal titolo “Il futuro insieme: I nostri pensieri sulle elezioni degli Stati Uniti”.
Ieri Tim Cook ceo di Apple ha scritto una lettera aperta ai dipendenti esortandoli a restare uniti nonostante le differenze. “Andiamo avanti insieme”, ha scritto Cook.
Dopo l’elezione di Donald Trump la Silicon Valley era insorta proponendo addirittura l’indipendenza della California. Tra le aziende serpeggiava infatti la preoccupazione che il nuovo presidente potesse minare l’indipendenza della ricerca tecnologica.
Ma a gettare acqua sul fuoco ci ha pensato per primo Jeff Bezos, il patron di Amazon e Washington Post. Nonostante fosse uno dei maggiori critici di Trump il magnate della tecnologia ha voluto congratularsi col neo presidente. E soprattutto assicurare che “guarderò e valuterò il suo operato senza pregiudizi e a mente aperta”.
Insomma un passo distensivo importante che ha trovato un appoggio anche in Mark Zuckerberg. Il numero uno di Facebook ha infatti parlato con toni distensivi di una crescita tecnologica che possa essere utile a migliorare il mondo.