È online da oggi “L’Italia giusta, l’Italia digitale”, documento che raccoglie le proposte del Pd su innovazione e agenda digitale. “È un pacchetto di proposte in modalità open su cui da ora fino a giovedì lanciamo una consultazione pubblica su www.partitodemocratico.it/italiadigitale” ha affermato Marco Meloni, responsabile Riforme, PA e ricerca del Pd e candidato alla Camera dei Deputati.
Il documento è il frutto del lavoro dei seminari svoltisi nei mesi scorsi a Roma, Torino e Bologna, che hanno coinvolto esperti nelle diverse regioni, e della discussione dei Forum nazionali del Pd su PA e innovazione, ricerca e agenda digitale. Considerando le politiche industriali digitali una delle leve della modernizzazione trasversale del sistema produttivo, “L’Italia giusta, l’Italia digitale” propone azioni mirate su infrastrutture, alfabetizzazione delle piccole e medie imprese, incentivazione delle start-up e dell’artigianato digitale, incremento dei finanziamenti alla ricerca. Diverse le proposte per far collaborare le start-up, le università e le imprese nelle politiche dell’innovazione, con la defiscalizzazione degli investimenti in ricerca e sviluppo, partendo da chi assume giovani per lavori qualificati in settori innovativi. Si punta anche a semplificare la burocrazia, facilitare l’uso di moneta elettronica, e-commerce e mobile payments. Per l’open government e la trasparenza, il Pd lancia un patto di cittadinanza digitale: interazione con i cittadini, pubblicazione dei bilanci di tutti coloro che ricevono finanziamenti pubblici, condivisione delle buone pratiche locali, sviluppo delle “città intelligenti”, introduzione di un “vero” Foia (Freedom of information act) italiano per il diritto l’accesso ai documenti pubblici. Attenzione infine ai risparmi di spesa possibili: sia attraverso l’estensione dell’e-procurement per l’acquisto di beni e servizi della PA, sia con una spending review digitale.
“L’auspicio – ha detto Marco Meloni – è coinvolgere tutti i soggetti interessati, che con commenti e proposte di integrazione possono contribuire al programma del Pd per una ‘innovazione popolare’. L’innovazione deve passare da tema di nicchia, per esperti di tecnologia, a questione centrale per l’azione di governo, che riguarda tutti”. Ricordando che l’Italia soffre di un divario digitale “tra Nord e Sud, grandi e piccoli centri, giovani e anziani” e che siamo “penultimi per disponibilità della banda larga e tra gli ultimi nell’uso di Internet in Europa” Meloni ha tuttavia ribadito che “il web ha generato in Italia un contributo complessivo netto di circa 320.000 nuovi posti di lavoro, con un forte potenziale ancora inespresso”.