Rinviato a giudizio Elio Catania, ex componente del cda di Telecom Italia, per abuso di informazioni privilegiate. Lo ha deciso il gup di Roma Nicola Di Grazia che ha accolto le richiesta del pm Francesca Loy. e fissato il processo il 3 marzo 2015. Il manager è accusato di aver comunicato ad un giornalista “informazioni privilegiate”.
I fatti risalgono al 2013, quando Catania era membro del Consiglio di amministrazione di Telecom Italia. Catania è stato rinviato a giudizio per aver comunicato a un giornalista del un quotidiano romano Il Messaggero “informazioni privilegiate coperte da segreto relative a dati di bilancio non pubblici, nonché decisioni e posizioni assunte dai singoli consiglieri del cda, che venivano riportati in diversi articoli”.
E’ però molto improbabile che con un rinvio a giudizio porti Catania a rassegnare le dimissioni dagli incarichi associativi che ricopre.
Nell’indagine, condotta dal pm Maria Francesca Loy, era stato inizialmente coinvolto anche il giornalista la cui posizione, però, è stata archiviata in estate dal gip su richiesta della stessa procura.
L’inchiesta della procura di Roma era partita dopo la denuncia presentata dal presidente di Telecom, Franco Bernabè, a seguito di un articolo pubblicato sul Messaggero il 24 gennaio del 2012. Dalle intercettazioni telefoniche i militari del nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza avevano poi accertato i contatti tra Elio Catania e il giornalista del quotidiano romano in occasione della pubblicazione altri quattro articoli pubblicati nel luglio del 2013.
Elio Catania si era dimesso dalla carica di Consigliere d’amministrazione in Telecom Italia a settembre 2013, “al fine di consentire un sereno svolgimento delle attività del consiglio – si leggeva in una nota dell’azienda – in una fase così complessa per l’azienda, e del lavoro degli inquirenti, nel ribadire la piena correttezza dei miei comportamenti”.
L’inchiesta della procura di Roma era partita dopo la denuncia presentata dal presidente di Telecom, Franco Bernabè, a seguito di un articolo pubblicato sul Messaggero il 24 gennaio del 2012. Dalle intercettazioni telefoniche i militari del nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza avevano poi accertato i contatti tra Elio Catania e il giornalista del quotidiano romano in occasione della pubblicazione altri quattro articoli pubblicati nel luglio del 2013.