L'INTERVISTA

Elio Catania: “Spinta su Impresa 4.0 e new skill. Queste le priorità-Paese”

A capo del Gruppo tecnico “Crescita Digitale delle imprese” di Confindustria, il manager da aprile è presidente di Quid Informatica, azienda rilevata al 55% dal fondo Equinox. “L’innovazione si vive stando a contatto con il mercato”

Pubblicato il 30 Set 2019

Elio Catania

Dare continuità al piano Impresa 4.0 e investire sulla formazione di skill adeguate al mercato. Queste secondo Elio Catania le priorità-Paese. Priorità senza se e senza ma.

L’ex numero uno di Confindustria Digitale – attualmente a capo del Gruppo tecnico “Crescita Digitale delle imprese” di viale dell’Astronomia – dal mese di aprile è presidente di Quid Informatica, azienda specializzata nello sviluppo di software e IT consulting per il settore finanziario e industriale, rilevata per il 55% dal fondo Equinox III. Proprio il fondo Equinox ha voluto Catania alla presidenza di un’azienda “dalle grandi ambizioni che già rappresenta un’eccellenza made in Italy”, dice il manager a Corcom.

Consolidamento e accelerazione le parole chiave del piano 2019-2022 che fa leva sul rafforzamento dell’organizzazione aziendale, l’aumento delle competenze tecniche e manageriali del personale, la crescita organica per linee interne ed esterne, anche attraverso eventuali acquisizioni.

Presidente Catania, perché ha deciso di accettare la sfida e come sta andando?

Ho accettato con grande entusiasmo per due principali motivi. Il primo: stare vicino, anzi dentro i luoghi dell’innovazione fa sentire in contatto con la realtà. L’innovazione si vive stando a contatto con il mercato. E in questo modo si comprendono al meglio le esigenze concrete.

Il secondo?

Quid Informatica è una vera e propria boutique di eccellenza nel settore finanziario e manifatturiero. Negli ultimi 9 anni il fatturato è quintuplicato, la marginalità è del 25% e l’azienda è cresciuta di sette volte in termini di personale nelle sue 5 sedi sul territorio nazionale. Insomma stiamo parlando di un’azienda in crescita significativa che nelle nicchie in cui opera è in netta posizione di leadership. È leader nei servizi finanziari di credito al consumo con un parterre di clienti di primissimo ordine. E anche nell’insurance si sta posizionando al meglio. L’obiettivo è di conquistare in particolare la leadership fra i fornitori di servizi Ict per il mercato dei financial services con focalizzazione sul segmento consumer finance. Nel manifatturiero poi può contare su un gruppo di consulenti esecutivi di altissimo livello. Sa quanto per me conti l’execution, è stato il mio messaggio chiave nel mio mandato come presidente di Confindustria Digitale, e in questa azienda l’execution è considerata fondamentale e si concretizza on un’ ‘ossessione’ per il cliente che è il vero punto di forza, ciò che ha fatto la differenza e che ha consentito il raggiungimento di risultati già importanti.

Qual è la sua missione ora?

L’azienda cresce con ritmi annuali a due digit. Nel 2018 Quid ha realizzato un valore della produzione pari a 33,7 milioni di euro con un incremento del 26,2 %. E sicuramente bisogna continuare su questa strada e mantenere alte le ambizioni. A tal proposito è chiave l’investimento sulla piattaforma Qinetic, nostro fiore all’occhiello, che consente alle aziende di connettere end-to-end tutti i processi legati al credito al consumo. Ciò consente un salto a gradino nel settore bancario e soprattutto in quello assicurativo in cui intendiamo espanderci. Continueremo dunque a investire in tecnologia per espandere lo spettro di soluzioni. E nell’ambito del manifatturiero la scommessa è su Industria 4.0 in particolare sulle soluzioni dedicate alla supply chain dove si nascondono “costi occulti” ossia spesso non previsti e adeguatamente considerati dalle aziende. Abbiamo la squadra giusta per affrontare tutte le sfide.

La squadra, come si compone?

L’azienda conta 350 dipendenti e altrettanti specialisti nel network dei partner. La forza del team è la sua natura per metà tecnico-specialistica e per l’altra metà fortemente competente sul business. È questo mix di skill che consente di rispondere al meglio alla domanda di mercato. Un mix fra l’altro difficile di reperire.

Prevedete una crescita anche delle risorse?

In verità stiamo già cercando una ventina di persone. E stiamo facendo fatica a trovarle.

Di che figure si tratta?

Architetti di sistema e sviluppatori Java che però siano in grado di gestire anche i processi. Insomma figure specialistiche di livello.

Non le trovate?

Come le dicevo è difficile in Italia reperire figure di questo tipo. Ed è per questo che la formazione è una priorità-Paese.

E in tema di Impresa 4.0?

Le imprese hanno bisogno di un quadro certo di riferimento. I primi due anni del Piano hanno funzionato grazie alla certezza delle risorse in campo. Dopodiché si è proceduto con un passo ben più lento e con una incertezza sul rinnovo che ha frenato gli investimenti. Il nuovo governo assicura di voler spingere in direzione del 4.0. E ce lo auguriamo.

Last but not least la PA

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