Emc gioca d’anticipo sul mercato e inaugura l’anno dell’all-flash per i sistemi storage. Maggiori prestazioni, maggiore efficienza (anche nell’utilizzo dello spazio fisico, a tutto vantaggio del risparmio energetico) e maggiore agilità a disposizione delle grandi imprese e delle organizzazioni del settore pubblico che vogliono sfruttare cloud e big data per abbracciare l’era dell’Internet of things.
Perché l’anno dell’all-flash? “Secondo i dati in nostro possesso, durante il 2016 avverrà lo storico sorpasso sui sistemi a disco fisso”, ha detto Jeremy Burton, President of Product & Marketing di Emc durante la conferenza di presentazione della nuova offerta che si è tenuta stamattina a Londra. “Ovvero per le imprese sarà più economico utilizzare i dischi a stato solido che non i tradizionali hard drive sul primary storage. Per noi è l’occasione di estendere l’offerta ExtremIO sul piano enterprise, con l’obiettivo di ampliare il market share complessivo dell’all-flash storage dal 39 al 50%”.
All’evento di stamani, denominato non a caso “Quantum leap”, salto quantico, il top management di Emc ha condiviso con partner, clienti, analisti e stampa la nuova strategia legata al lancio di una serie di soluzioni e architetture convergenti che dovrebbero rendere “la transizione dal vecchio al nuovo il meno indolore possibile”, ha spiegato Adrian McDonald, responsabile Emea di Ems. Plug & Play e sistemi semplificati di comunicazione all’interno del data center, a prescindere dall’ambiente hardware in cui è inserito, sono le parole d’ordine del nuovo corso del gruppo da poco entrato nell’orbita di Dell.
Al centro della proposizione ci sono VMAX All Flash e DSSD D5. Il primo prodotto arriva in due diverse versioni, la 450 e la 850, con due differenti dotazioni software, F e FX che permettono di sfruttare al massimo le prestazioni dell’hardware. La versione 450 può ospitare fino a quattro blocchi di memoria, mentre la 850 arriva fino a otto blocchi, con una capacità di 4 Petabyte. Oltre a generare fino a 40 mila virtual machine, il sistema abilita una velocità trasmissiva di 150 Gb/s, per quattro milioni di I/O (input e output) al secondo e una latenza di mezzo millisecondo, configurandosi come la soluzione ideale per chi – come gli operatori finanziari e assicurativi – ha bisogno di sfruttare la potenza di calcolo per trasformare gli analytics in servizi da erogare in totale sicurezza e rapidità, praticamente in tempo reale.
DSSD 5 è invece la nuova generazione di dischi allo stato solido flash pronta per affrontare carichi di lavoro mission critical nell’esplosivo mondo dei Big data. “Abbiamo sviluppato un approccio rivoluzionario, eliminando livelli ridondanti che rallentano la comunicazione tra storage e applicazioni e dando vita al disco più veloce di sempre, con una capacità trasmissiva di 100 Gb al secondo e latenza di 100 microsecondi”, ha detto Mike Shapiro, responsabile tecnico per il progetto DSSD. “Abbattere la ridondanza non vuol dire reinventare l’hardware, ma sfruttare il software per rendere il sistema più efficiente”. Grazie a DSSD D5, il data center può rispondere alle esigenze delle applicazioni in maniera diretta e specifica, facendo a meno di passaggi intermedi che inevitabilmente impattano sulla costanza delle prestazioni. Mantenere costante il flusso degli scambi informativi in entrata e uscita è per esempio la condicio sine qua non che occorre per sostenere il ritmo dei servizi on demand e forniti autonomamente in ambienti smart city.
L’offerta all-flash si chiude con la serie VNX, accessibile sotto il profilo economico (si parla di 25 mila dollari come prezzo d’ingresso) e pensata per le medie imprese o per specifiche divisioni di grandi gruppi.
Naturalmente a un nuovo portfolio hardware corrisponde anche una nuova strategia commerciale: EMC estenderà il programma Xpect More per offrire ai clienti una pianificazione semplificata per l’acquisto, lo sviluppo e la gestione di VMAX All Flash. “L’obiettivo è aiutare le organizzazioni di business a prepararsi per l’IT del futuro”, ha detto David Goulden, ceo di Emc Information Infrastructure. “Considerando che ogni cinque anni la capacità computazionale aumenta di venti volte, nel 2031 ci troveremo con sistemi mille volte più potenti di quelli attuali, e produrranno quantità di dati al momento inimmaginabili. Quando si parla di digital economy, tutti i clienti vogliono le stesse cose: agilità, velocità, efficienza. E dal nostro punto di vista l’unica risposta a queste esigenze capace di generare fiducia nel futuro si basa su quattro elementi: flash, cloud enabled, scale out e software defined”.