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Emittenti locali, Rossignoli: “La riforma non può più aspettare”

Il coordinatore Artanti-Corallo al Radio Tv Forum: “Indispensabile avere certezze in ordine alla collocazione della propria programmazione sul telecomando”. Sulla radiofonia digitale: “Rispettare pluralismo e concorrenza”

Pubblicato il 21 Giu 2017

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“Aeranti-Corallo rinnova la richiesta di un progetto di riforma strutturale per l’emittenza locale, che permetta di superare l’attuale stato di crisi, riaffermi il ruolo centrale del comparto nel sistema radiotelevisivo italiano, dia certezza alle imprese, liberi le stesse dalla eccessiva ingiustificata burocrazia e favorisca la ripresa del mercato pubblicitario, in un contesto pluralistico e concorrenziale”. Lo ha detto Marco Rossignoli, ha affermato presidente Aeranti e coordinatore Aeranti Corallo durante i suo intervento all’edizione 2017 del RadioTv Forum dell’associazione, a cui hanno partecipato Antonello Giacomelli, sottosegretario allo Sviluppo economico, Mario Morcellini, commissario Agcom, Felice Blasi, presidente del coordinamento nazionale dei Corecom e Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.

“Occorre che l’emittenza locale abbia la capacità di affrontare le continue sfide multimediali – ha proseguito Rossignoli – dimostrando di saper stare sul mercato. In un mondo sempre più globalizzato vi sarà, comunque, una forte esigenza di locale per conoscere e per essere informati su tutto ciò che riguarda il proprio territorio. Ecco perché l’emittenza locale deve sviluppare ulteriormente la propria presenza sulle nuove piattaforme tecnologiche; deve affiancare alla trasmissione terrestre tradizionale, la diffusione attraverso il web; deve rendere disponibili i propri contenuti anche tramite tablet e smartphone; deve integrare la propria offerta attraverso l’uso sinergico dei social network; deve prepararsi fin d’ora per l’utilizzazione della banda larga. Il tutto con l’obiettivo di trasformare l’ormai vecchio modello di emittente locale in quello di azienda multimediale del relativo territorio”.

“Aeranti-Corallo, come noto – prosegue Rossignoli – dissente totalmente dai provvedimenti legislativi e regolamentari assunti negli ultimi anni in materia di uso delle frequenze. Tali provvedimenti, unitamente alle altre criticità che hanno interessato e stanno interessando il comparto, hanno contribuito a generare una situazione di profonda crisi del settore televisivo locale, della quale non si inizia ancora a vedere la fine”.

“E’ indispensabile avere certezze in ordine alla collocazione della propria programmazione sul telecomando – ha aggiunto riferendosi al piano Lcn – Sarebbe impensabile una modifica delle numerazioni dell’ordinamento automatico dei canali della tv digitale terrestre dopo circa sette anni di utilizzazione da parte delle imprese. E’ assolutamente necessario un intervento legislativo che superi tutto il contenzioso, recependo il primo piano Lcn. In tale modo verrebbe data definitiva stabilità a tale piano, tutelando sia la posizione delle imprese che hanno sviluppato il proprio avviamento sulle numerazioni del primo piano Lcn sia la posizione dell’utenza che verrebbe disorientata da una modifica generalizzata delle numerazioni e sarebbe costretta a risintonizzare gli apparecchi televisivi”.

Quanto alle trasmissioni radiofoniche digitali, per le quali l’Agcom ha definito, nel 2015, 39 bacini di servizio per le trasmissioni radiofoniche digitali, “Ad oggi – prosegue Rossignoli – devono essere ancora pianificati 23 bacini e devono ancora essere assegnate le frequenze in 31 bacini, di cui 8 già pianificati. In tale scenario l’emittenza radiofonica nazionale sta sviluppando la propria presenza nel mercato radiofonico digitale attraverso trasmissioni effettuate, in particolare, sulle arterie autostradali del centro-nord, sulla base di titoli abilitativi sperimentali. Frattanto si sta sviluppando, anche, il mercato dei ricevitori in quanto le autoradio fornite con le nuove autovetture sono spesso dotate della funzionalità dab+. Tale situazione sta diventando inaccettabile in quanto nella maggior parte delle regioni italiane le imprese radiofoniche locali non possono accedere alla nuova tecnologia e rischiano, pertanto, di maturare un forte ritardo in termini di presenza nel mercato digitale, con ogni evidente conseguenza. Occorre constatare che l’impegno assunto a livello ministeriale di convocare uno specifico tavolo per affrontare le problematiche della radiofonia digitale non ha, ad oggi, ancora, trovato attuazione. Auspichiamo, pertanto, che vengano al più presto individuate le corrette soluzioni affinché lo sviluppo della radiofonia digitale possa costituire la naturale evoluzione della radiofonia analogica con ampia garanzia del mantenimento del pluralismo e della concorrenza anche nei nuovi scenari tecnologici”.

Infine la revisione della normativa sulla contribuzione pubblica, con lo schema di regolamento che è stato sottoposto al Consiglio di Stato per l’espressione del relativo parere: “Lo scorso 26 maggio il Consiglio di Stato ha espresso un parere interlocutorio con osservazioni, richiedendo rivalutazioni dello schema di provvedimento, e chiedendo, inoltre, di conoscere più approfonditi e documentati elementi circa l’istruttoria che ha portato alla redazione dello stesso schema. E’ necessario – conclude Rossignoli – che l’intero iter venga completato al più presto, in quanto con il nuovo Regolamento dovranno essere attivate le procedure per il riconoscimento dei contributi anche per gli anni 2016 e 2017″.

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